Courmayeur, costruzione del vallo La Saxe: tutti assolti
Il gup Giuseppe Colazingari il fatto non sussiste
Lavori di costruzione del vallo di La Saxe a Courmayeur: tutti assolti perché il fatto non sussiste. E’ la sentenza del gup Giuseppe Colazingari al termine del processo con rito abbreviato sulla realizzazione dell’opera, costruita in via d’urgenza nel 2014 per proteggere da una frana i villaggi di La Palud e Entrèves, a Courmayeur.
Le richieste
Le richieste della procura erano di un anno di reclusione per il coordinatore regionale Raffaele Rocco; un anno e quattro mesi oltre a 10 mila euro di multa per il dirigente Valerio Segor; sei mesi a testa per i geometri della Regione Ronny Salvato e Furio Saravalle. Per Rocco (avvocato Claudio Maione), che era commissario delegato per la gestione dell’emergenza, e per Segor (avvocato Andrea Balducci) l’accusa era di malversazione ai danni dello Stato.
Per il pm Carlo Introvigne non avevano destinato interamente alle opere previste gli otto milioni di euro stanziati con ordinanza del capo della Protezione civile nazionale. Un lavoro rappresentato come “vitale” (il by-pass della Dora di Ferret) e il cui costo avrebbe inciso per 2,8 milioni di euro non era stato realizzato. Segor era inoltre imputato per abuso d’ufficio in merito alla nomina di due geometri della Regione – Salvato (avvocati Massimiliano Sciulli e Jacques Fosson) e Saravalle (avvocato Nilo Rebecchi) – quali progettisti architettonici dei lavori; i tre erano per questo accusati di abusivo esercizio della professione.
Gli stralci
Due gli stralci di questa indagine che si sono conclusi con richiesta di archiviazione. Il primo, terminato a gennaio 2018, riguardava le ipotesi di frode in pubbliche forniture e scorretta gestione dei rifiuti. Coinvolti dalle indagini gli esecutori dei lavori Nazareno Fazari, Enrico Giamminuti, Giulio Grosjacques e Giovanni Vigna. Il secondo filone, chiuso a marzo, era relativo alle ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato e di turbativa d’asta. Al centro delle indagini Augusto Rollandin, Raffaele Rocco e Valerio Segor. Per questi ultimi due, però, era stato aperto un nuovo fascicolo per malversazione. Per sostenere la truffa, infatti, sarebbe stato necessario dimostrare anche il dolo da parte degli indagati.
(re.newsvda.it)