Crisi in Regione: Uv, sì del Conseil fédéral al ritorno al voto
Il sì ha ottenuto 47 voti, il no 24: così ha deciso il parlamentino dell'Union valdotaine
L’immediato ritorno alle urne ha incassato 47 voti a favore e 24 contrari al termine di un lungo dibattito dai delegati, una settantina con il diritto di voto, del Conseil fédéral dell’Union valdôtaine riunito all’auditorium del Villair di Quart nella serata di lunedì 10 febbraio.
A quattro giorni dalla scadenza dei termini per la soluzione alla crisi politica non c’è un possibile nuovo governo per la Valle d’Aosta. La XV legislatura sembra volgere al termine almeno che non intervengano altre alchimie politiche.
I commenti
«E’ passata la linea del movimento che era già stata decisa a dicembre. E’ una posizione che avevamo già in parte condiviso nel mese di giugno del 2019 (via libera al sostegno di Rete civica ndr) quando il Movimento disse che, se non avesse funzionato, non ci sarebbe stata nessuna nuova maggioranza». E’ il commento del presidente Erik Lavevaz a bocce ferme. Per il Leone rampante si va alle elezioni anticipate a maggio. Ribadisce: «Per noi sì. Poi se domani c’è una maggioranza senza di noi, le facciamo gli auguri».
Il presidente pro tempore della Giunta Renzo Testolin, contrario al voto subito commenta: «Rispetto il voto. Il tempo ci dirà se abbiamo avuto ragione o se potevamo fare scelte diverse per arrivare a fini diversi».
Tra i principali sostenitori del voto l’ex assessore regionale Aurelio Marguerettaz. «Oggi c’è stata la possibilità di confrontarci. E’ stata una decisione non semplice. Il termine della legislatura con due mese di blocco dovuto all’ordinaria amministrazione costituirà un problema. Qui siamo alla diagnosi. Il problema è la terapia. Le soluzioni alternative non davano nessuna garanzia. L’amministrazione in questi mesi non ha avuto la possibilità di prendere decisioni; abbiamo visto una maggioranza spuria, con delle idee totalmente diverse, degli argomenti tra loro tabu. Io credo sia corretto immaginare di dare la parola ai valdostani, credo che i valdostani sappiano ancora chi è nelle condizioni di dare risposte alla Valle d’Aosta».
(danila chenal)