Rogo del Tunnel del Monte Bianco: la Valle d’Aosta ricorda le 39 vittime
21 anni fa il tragico incendio all'interno del Traforo; Renzo Testolin: «Il ricordo della tragedia avvenuta quel 24 marzo sotto il Tunnel del Monte Bianco rimane vivo»
La Valle d’Aosta ricorda le 39 vittime del rogo del Tunnel del Monte Bianco, che 21 anni scosse la comunità valdostana.
Il 24 marzo 1999 un tir diretto in Italia che trasportava margarina e farine prese fuoco all’interno del Traforo, poco dopo le 10.30. Nel rogo morirono anche sei valdostani: Maurilio Bovard, con la moglie Nadia e la figlia Katia, Valter Pascal, Stefano Manno e Pierlucio Tinazzi, detto Spadino.
Oltre ai sei valdostani, persero la vita altri 7 italiani (13, quindi, in totale), 18 francesi e due belgi. Le altre sei vittime provenivano da: Regno Unito, Lussemburgo, Olanda, Slovenia, Croazia e Germania.
L’incendio che si sviluppò rese necessario un lavoro di 53 ore per domare completamente le fiamme. In seguito all’accaduto, il collegamento con la Francia rimase chiuso per quasi tre anni. Fu riaperto al traffico solo il 9 marzo 2002.
La Valle d’Aosta ricorda le 39 vittime
Il presidente della Regione Renzo Testolin ha detto: «Il ricordo della tragedia avvenuta quel 24 marzo sotto il Tunnel del Monte Bianco rimane vivo e deve restare vivo nella comunità valdostana, per rispetto alle vittime di quel giorno e alle loro famiglie».
Poi prosegue. «Le risposte della gente allora furono tante e sentite; sia nell’espressione di vicinanza a chi fu brutalmente colpito da quella tragedia, ma anche nei confronti delle istituzioni. Quelle istituzioni che cercarono di dare il loro contributo e il loro supporto alle famiglie prima e alla ricostruzione poi. In quell’occasione, ancora una volta, i valdostani dimostrarono quel grande spirito di solidarietà che ha sempre contraddistinto e unito la nostra comunità nei momenti difficili. Sentimenti questi che sono sicuro potranno contribuire, anzi saranno determinanti e potranno aiutarci tutti a superare anche il difficile periodo che stiamo affrontando».
«Le perdite di questi giorni ci riportano in qualche modo a quel drammatico 24 marzo 1999; così come ai momenti vissuti dai valdostani nell’alluvione del 2000. Oggi come allora possiamo solo credere ancora una volta che ce la faremo, tutti insieme. Uniti nel rispetto delle regole e nel desiderio di ritornare alla normalità» ha concluso Testolin.
Courmayeur, Miserocchi: la memoria di quei giorni è forte
«Anche se quest’anno non possiamo ritrovarci per la consueta celebrazione, a nome dell’Amministrazione comunale – evidenzia il Sindaco di Courmayeur, Stefano Miserocchi -. Vogliamo commemorare il ricordo di coloro che persero la vita nel tragico incendio del 24 marzo e manifestare ancora una volta la nostra vicinanza alle famiglie che persero i propri cari. La memoria di quei giorni è forte così come le sensazioni che accompagnarono i mesi successivi, nel corso dei quali la Valle d’Aosta dimostrò grande unione e collaborazione attraverso atti di solidarietà e con quello spirito di rinascita che deve accompagnare momenti così difficili. Non può dunque mancare un richiamo a quello che stiamo vivendo oggi. Proprio come allora le Istituzioni, a tutti i livelli, stanno facendo rete per porre in essere soluzioni che permettano, nel più breve tempo possibile, di tornare alla normalità e di essere vicini a coloro che stanno attraversando momenti difficili e dolorosi».
(t.p.)