Perché la Valle d’Aosta si autoproclama Zona Arancione
Il presidente della Regione Erik Lavevaz: problemi di interpretazione del Dpcm
La Valle d’Aosta si autoproclama Zona Arancione. Con una ordinanza del presidente della Regione, Erik Lavevaz, la nostra regione, che il Governo centrale ha lasciato in zona rossa, dà la possibilità a tutte le attività commerciali previste dalla classificazione in zona arancione, di riaprire da martedì primo dicembre. L’ordinanza regionale scadrà il 3 dicembre, giorno in cui è attesa la nuova ordinanza del ministero della Salute.
Perché il Governo regionale ha deciso per la revoca della zona rossa
Nessun presidente di Regione può emettere “ordinanze migliorative” rispetto a quelle nazionali. “Ne siamo consapevoli e sappiamo anche che c’è la possibilità di impugnativa da parte del Governo – spiega il presidente della Regione, Erik Lavevaz -. Però riteniamo che i nostri dati non siano assolutamente da zona rossa, ma migliori anche di quelli di alcune regioni che sono gialle”.
Problemi di interpretazione
Alla base della presa di posizione della Valle d’Aosta c’è “una diversità di veduta sull’interpretazione dei dati e del Dpcm – spiega Lavevaz -. Siamo a livello 3 – arancione almeno dal 9 novembre. E’ evidente che la Cabina di regia, benché abbia preso atto dei nostri miglioramenti costanti, prenda in esame dati vecchi. Noi saremmo in zona arancione da almeno 21 giorni”.
La Valle d’Aosta aveva un Rt 1.14 nella settimana 9-14 novembre e addirittura 0.99 dal 16 al 22. Da solo, sarebbe un dato da zona gialla. Ma in tema di classificazione, l’Rt non è il solo parametro che viene considerato: in totale sono 21, e tra questi ci sono anche quelli della capacità di tracciamento, della disponibilità di posti letto ordinari e delle terapie intensive.
“Il problema con il Ministero viene con l’interpretazione del Dpcm – spiega Lavevaz -. Il comma 3 prevede che il Ministero della Salute, con cadenza settimanale verifichi i presupposti di permanenza di una certa classificazione. La cabina di regia si è riunita il 20 novembre e ha preso atto dei miglioramenti della Valle d’Aosta. Per il Ministero è il 20 novembre la data alla quale bisogna riferirsi per il conteggio di 14 giorni che servono per la riclassificazione. Noi diciamo che la valutazione, come indica il Dpcm, debba essere settimanale”.
“Il sistema a cui fa riferimento il Ministero non è molto corretto – ancora Lavevaz. I parametri e i dati a cui fa riferimento la Cabina di regia sono tutto fuorché oggettivi. La Valle d’Aosta oggi sarebbe zona gialla: abbiamo un Rt migliore anche di quello del Veneto (Rt 1.2), che è zona gialla”.
Calabria, Lombardia e Piemonte zona arancione
Calabria, Lombardia e Piemonte da domenica 29 novembre sono diventate zona arancione; erano rosse insieme alla Valle d’Aosta dal 6 novembre.
“Siamo rimasti stupiti di questa decisione, perché abbiamo dati migliori rispetto a queste tre regioni – ammette Lavevaz -. Per vie brevi, il Ministro mi ha spiegato che per loro era giusto così, perché Calabria, Lombardia e Piemonte avevano dati migliori dei nostri nella settimana 2-8 novembre, pertanto il conteggio dei 14 giorni per la riclassificazione per queste tre regioni partiva una settimana prima rispetto a noi”.
(L.M.)