Vaccini anti-Covid al Palaindoor: Federazioni sportive contro la decisione della Regione
Il grido di allarme per il timore che molte società dovranno chiudere
Vaccini anti-Covid al Palaindoor: il grido di allarme delle Federazioni sportive. Il mondo dello sport si ribella alla decisione del governo della Valle d’Aosta.
La lettera
Scrivono le federazioni: «Lo sport valdostano sta per perdere il palaindoor “Marco Acerbi” di Aosta per un lasso di tempo imprecisato, per lasciare spazio al centro vaccinale per contrastare il Covid. E’ chiaro che di fronte al contrasto alla pandemia è difficile dire: non ci sto, e girarsi dall’altra parte. Ma c’è un ma».
Ricordano ai decisori politici che l’impianto «deve essere chiuso il prossimo 31 marzo, come da atto del Comune di Aosta, per adeguarlo alla normativa antincendio e per una serie di interventi di efficientamento energetico, relativamente ai quali l’Amministrazione del capoluogo ha trovato le risorse e ora prevede l’intervento».
Decisione dura da digerire ma alla fine accettata dalle Federazioni pronte a trovare l’alternativa per il tempo necessario agli interventi. Poi la notizia che la struttura sarebbe diventata il quartier generale della campagna vaccinale su larga scala.
Proseguono: «Dal sopralluogo che Ausl della Valle d’Aosta e Protezione Civile hanno effettuato nella struttura di Corso Lancieri, trapela che il Palaindoor ha le caratteristiche per ricoprire il ruolo di centro vaccinale e per questo fine la necessità è quella di occupare gli spazi palestra, spogliatoi e servizi posti al primo piano per un periodo che va certamente oltre i dodici mesi, e forse oltre. Questo, per una serie di motivi e per la specificità del suo utilizzo, determina la chiusura dell’intero impianto».
Lo stupore
Manifestano stupore e si chiedono come mai «l’immobile risulti non idoneo all’attività motoria e sportiva, ma possa ospitare persone, quelle che transiteranno per ricevere il vaccino, che possono avere una mobilità ridotta».
Sport e salute
Si chiedono se l’Ausl sia venuta meno alla filosofia che impregnava l’evento ‘Chi si ferma è perduto’, connubio tra sport e prevenzione attraverso sani stili di vita.
Sottolineano: «Nelle sue campagne di prevenzione, in tempi non sospetti, l’Ausl della Valle d’Aosta ha giustamente spinto sull’attività sportiva e motoria, fondamentale per ridurre obesità e altre patologie, oltre a garantire una giusta educazione delle persone a prendersi cura di sé. Questo processo virtuoso, portato a sistema, permette una riduzione delle malattie e, di conseguenza genera un evidente risparmio a carico del servizio sanitario nazionale, con stime di milioni di euro, se lo si guarda con un respiro decennale».
Gli estensori della lettera si fanno forti dei numeri: «Secondo i dati indicati dal Libro Bianco sullo Sport in Italia, in un anno sono state evitate, grazie all’attività sportiva, 52mila malattie e 22mila morti, per un totale di 1,5 miliardi di euro risparmiati e chiaramente i numeri, sono in crescita. Gli esperti ci dicono che l’assenza di attività fisica raddoppia il rischio di depressione e di disturbi dell’attenzione, triplica il rischio di disturbi psicosomatici, incluse le dipendenze. A esso collegato è unanimemente accettato che lo sport garantisca un fondamentale ruolo per la crescita equilibrata dei nostri giovani.
Lo sport non è solo uno spettacolo o la fucina per generare campioni, ma soprattutto è un grande e oramai insostituibile supporto sociale. Il mondo sportivo non lo comunica mai abbastanza ma attraverso la pratica sportiva si producono salute, benessere, crescita cognitiva, inclusione sociale, relazionalità, rispetto e buon uso delle risorse ambientali».
Un contraccolpo
Mettono in guardia: «E’ certo il contraccolpo che le società che utilizzano il Palaindoor patirebbero, con alcune di queste che non riuscirebbero a sopravvivere, un dazio che l’opinione pubblica, forse, può anche considerare sacrificabile, ma di diverso avviso sarebbero le centinaia di famiglie dei giovani che le frequentano e che si troverebbero a piedi, così come le centinaia di maggiorenni che gravitano sulla struttura frequentando corsi degli sport più diversi. Chiudere, ipotizziamo per un lasso di tempo indicativo di 3 anni (2 per il piano vaccinale e almeno 1 collegato all’intervento di adeguamento previsto dal comune di Aosta) è una condizione terribile per il mondo sportivo valdostano che già da anni lamenta i limiti dell’impiantistica sportiva».
Si chiedono se non ci siano alternative: «E’ possibile che nella piana di Aosta non esista una superficie alternativa, o anche tensostatica o prefabbricata?».
La contrarietà
Rivendicano: «I lavori di adeguamento e miglioria, che chiediamo al Comune di Aosta di realizzare con rapidità e per lotti, sapranno dare nuovo vigore a questa fondamentale struttura sportiva, e per questo siamo pronti a stringere i denti e fare fronte ai disagi. La prospettiva di un centro vaccinale Covid ci trova invece del tutto contrari e le motivazioni sono quelle che sinteticamente sono state sopra riportate. Come dirigenti sportivi ci sentiamo in obbligo di lanciare questo grido di allarme perché, in questo momento critico, non evidenziare il servizio che il Palaindoor “Marco Acerbi” garantisce determinerebbe un peccato di omissione di cui ci sentiamo responsabili; unaresponsabilità che se questa nostra risulterà inascoltata, cadrà su tutti voi».
Le firme
Piero Marchiando Presidente Coni Valle d’Aosta
Michele Tropiano Presidente Comitato Paralimpico Valle d’Aosta
Jean Dondeynaz Presidente Atletica Valle d’Aosta
Cristiana Martinetto Presidente Arrampicata Valle d’Aosta
Francesca Pellizzer Presidente Ciclismo Valle d’Aosta
Mario Vietti Presidente Pallacenestro Valle d’Aosta
Piergiorgio Ottenga Presidente Tennis Valle d’Aosta
Armando Lodi Presidente Pallavolo Valle d’Aosta
Massimo Verduci Presidente Uisp Valle d’Aosta
Nicoletta Dalto Presidente Comitato Rugby Valle d’Aosta
(re.aostanews.it)