Protesta somministrazione, incontro Governo-manifestanti: «Impegno non basta più»
Luigi Macrì, Jean-Claude Brunet e Marco Guiot Pin
POLITICA & ECONOMIA
di Alessandro Bianchet  
il 07/04/2021

Protesta somministrazione, incontro Governo-manifestanti: «Impegno non basta più»

Una delegazione della Filiera somministrazione Valle D’Aosta è stata ricevuta in Regione: «Se la colpa è di Roma, che si restituiscano le chiavi e si diano le dimissioni»

«Rimaniamo distanti, l’impegno non ci basta più». La pazienza è finita e, di conseguenza, non sortisce grandi effetti l’incontro tra Giunta e maggioranza regionale e i portavoce della Filiera somministrazione Valle D’Aosta, ricevuti a palazzo regionale al termine della protesta di mercoledì mattina.

Restituite le chiavi

A confrontarsi con la maggioranza di governo sono stati chiamati Jean Claude Brunet, Luigi Macrì, Massimiliano Glarey e Luca Garbarino, che dopo il tanto urlare e la manifestazione di forza data in piazza, hanno esposto per l’ennesima volta le problematiche di tutto il comparto, ma anche di stagionali, maestri di sci, gestori di palestre e tanti altri.

«L’impegno non basta più – sottolinea anche Jean Claude Brunet -. Ci continuano a dire che Roma non lascia questo e non lascia quello: allora fate una cosa, se non siete in grado di dare risposte restituite le chivi a Roma».

Dimissioni

Il concetto era stato già espresso ai rappresentanti della Lega scesi in piazza.

«Finora l’unica cosa di istituzionale che hanno fatto è prendere lo stipendio anche nel momento in cui il Consiglio era sospeso – attacca ancora Brunet -. Ora ci vogliono dei segnali, siamo stanchi di parole. Se l’unica cosa da fare è dare le dimissioni, che le diano».

Jean-Claude Brunet fa un esempio chiarificatore.

«In una Regione come la nostra, che gode dei benefici del riparto fiscale, ad esempio, è assurdo che la compensazione della tariffa sullo smaltimento dei rifiuti vada ancora ad aumentare il peso sulle spalle dei locali chiusi – tuona -. È ridicolo. Abbiamo l’economia di un quartiere di Torino, ma ci vuole coraggio».

Basta nomine fiduciarie

E il coraggio è presto spiegato.

«Coraggio non vuol dire libera tutti e feste in piazza – chiarisce Jean Claude Brunet -. Coraggio è anche denunciare la situazione, fare nomi e cognomi. La politica non può più essere un biglietto della lotteria per sistemarsi».

E rintuzza.

«Serve discontinuità sui guadagni – evidenzia – e bisogna piantarla con le nomine fiduciarie, non ci si può più permettere queste cose».

Le promesse

Dalla maggioranza arriva la promessa di ulteriore impegno.

«Dicono che finanziando alcuni settori, a caduta ne guadagnano anche gli altri – spiega ancora uno dei portavoce delle protesta -. Ok finanziare gli impianti a fune e tutto l’indotto, ma non se a questo è legato il mantenimento delle nomine fiduciarie dei consigli di amministrazione».

E chiude.

«Ci vuole un atto di coraggio. Se c’è crisi, c’è crisi per tutti e si agisca di conseguenza. Ci vogliono i risultati adesso e se questi non arrivano ci vogliono dei simboli. Se la Valle è ingovernabile, che si dimettano tutti».

La protesta continua

«Torneremo in piazza? Il nostro scopo è mettere pressione – conclude Brunet -. Vedremo come riusciremo a organizzarci, ma non staremo zitti; ce lo sentiamo come dovere».

(alessandro bianchet)