Vaccini, il commissario Figliuolo ad Aosta: «Il Paese ne uscirà più forte di prima»
Il generale ha annunciato l'arrivo di poco meno di 7 milioni di dosi di Pfizer (in più) a livello nazionale
Vaccini, il commissario Figliuolo ad Aosta: «Il Paese ne uscirà più forte di prima».
«Ho mandato in Valle d’Aosta 1170 dosi del vaccino Pfizer in più per dare continuità al piano vaccinale, come richiesto dal presidente della Regione Erik Lavevaz. Poco fa mi ha chiamato il presidente Mario Draghi per dirmi che, grazie a una spinta a livello europeo, già per questo trimestre arriveranno 50 milioni di dosi Pfizer per l’Europa». Lo ha detto il commissario per le misure anti Covid Francesco Figliuolo al termine della visita al centro vaccinale di Aosta.
I dati
Il generale ha spiegato ai giornalisti: «Cinquanta milioni di dosi Pfizer in più a livello Europeo, per l’Italia vuol dire oltre 670 mila dosi in più ad aprile, 2 milioni e 150 mila in più a maggio e oltre 4 milioni di dosi in più a giugno. Finalmente una buona notizia».
«Sapete vaccinare»
Accompagnato dal capo della protezione civile Fabrizio Curcio, dal vice presidente della Regione Luigi Bertschy e dall’assessore alla Sanità Roberto Barmasse, il commissario ha quindi commentato la situazione valdostana: «Oggi abbiamo visto un’organizzazione ben fatta. Si sta procedendo bene sugli over 80. La Valle d’Aosta, infatti, con il 75% sta andando bene».
Poi l’annuncio: «Ritengo che con l’innesto di team mobili, anche della Difesa, si potrà raggiungere le zone impervie per vaccinare sul posto gli anziani e le persone fragili, così da raggiungere l’obiettivo quanto prima».
Sul punto, Curcio ha aggiunto: «Stiamo verificando le performance sui territorio. Noi veniamo con delle proposte e torniamo con nuovi spunti. La Valle d’Aosta è una piccola comunità montana, fatta anche di piccoli borghi difficili da raggiungere, e con problematiche transfrontaliere». Per questo motivo, «abbiamo voluto dare un’attenzione particolare. Il territorio comunque sta dimostrando un’eccellenza. Bisogna lavorare tutti insieme o la battaglia sarà più lunga».
Secondo il generale Figliuolo, «la Valle d’Aosta ha dimostrato di saper vaccinare, quindi dobbiamo fare arrivare le dosi. Noi dobbiamo continuare su questa strada. Dopo gli over 80 bisogna procedere con gli over 70 e poi dopo si rivede. Poi dopo, con l’arrivo di altre dosi come vi ho annunciato, riusciremo ad aprire alle classi produttive e il paese ne uscirà più forte di prima».
«A regime entro fine mese»
Dopo Figliuolo e Curcio, anche il vice presidente Bertschy si è fermato qualche minuto a parlare con la stampa. Ha spiegato: «Abbiamo insieme costruito una regolazione del sistema di vaccinazione per arrivare a regime entro la fine del mese», in modo da «evitare degli sbalzi che non sono utili nella gestione dei servizi a livello regionale. Ci verrà data una particolare disponibilità per raggiungere le persone fragili che abitano nei posti più distanti. Quindi verrà potenziato il servizio sul territorio attraverso l’équipe data dall’Esercito».
L’incontro a Palazzo
Prima della visita al Polo vaccinale, il commissario Figliuolo e il capo della Protezione civile Curcio hanno preso parte a un incontro a Palazzo regionale, con il presidente della Regione Erik Lavevaz (in videocollegamento dalla propria abitazione dove sta trascorrendo il periodo di isolamento); presenti anche il presidente del Consiglio permanente degli Enti locali Franco Manes, il direttore generale (Angelo Pescarmona) e il direttore sanitario (Guido Giardini) dell’Azienda USL Valle d’Aosta, il Coordinatore sanitario dell’emergenza Covid-19 Luca Montagnani e il Capo della Protezione civile regionale Pio Porretta.
«L’incontro con il commissario Figliuolo e il capo della Protezione civile Curcio – ha dichiarato il presidente Lavevaz – è stato un’occasione importante per ribadire la disponibilità della Valle d’Aosta a imporre un’accelerazione alla campagna vaccinale, in stretta collaborazione con la struttura commissariale. L’obiettivo comune è quello di immunizzare in breve tempo l’intera comunità valdostana».
Ad oggi, in Valle d’Aosta sono state somministrate 30.790 dosi su 32.470 consegnate. Per il presidente della Regione «si tratta di un risultato di eccellenza, che mettiamo alla base del nostro impegno per una ripresa solida e duratura del nostro tessuto sociale ed economico».
Barmasse: «Chieste 15 mila dosi»
«Preferenze non ne vogliamo però a questo punto vorremmo, il condizionale è d’obbligo, almeno che ci vengano dati i vaccini che percentualmente non ci sono stati forniti». Lo ha riferito l’assessore alla Sanità Barmasse, dopo l’incontro con il commissario Figliuolo.
«Io conto molto – ha aggiunto Barmasse – che ci vengano date queste dosi vaccinali che non ci sono state attribuite. Sono circa 15 mila dosi, per la Valle d’Aosta potrebbe essere un ottimo supporto nella nostra campagna vaccinale».
Secondo l’assessore, alla Valle d’Aosta ne sono state fornite meno in rapporto alla popolazione rispetto ad altre regioni del Nord Ovest.
Di fronte alle richieste della Giunta regionale, ha riferito Barmasse, il commissario «ha detto che ‘queste cose sono successe prima che io arrivassi, per cui bisognerà approfondire questo discorso, valutare se effettivamente le cose stanno così’. Ma – secondo l’assessore – sono abbastanza evidenti, i numeri sono numeri, vedremo di costruire insieme alla protezione civile un progetto, un piano di rientro, e speriamo che venga approvato».
(f.d.)