Impresa simulata: Bit Company, non solo banca del tempo
La VB indrizzo Informatica e Telecomunicazioni dell'Isit di Aosta ha ideato una banca del tempo per scambiarsi competenze e aiuti con un'apposita valuta, nel progetto di alternanza scuola lavoro.
Impresa simulata: Bit Company, non solo banca del tempo.
Una banca del tempo con lo scopo di scambiare aiuti e competenze tra studenti attraverso una piattaforma dedicata e Chronos, una valuta creata appositamente per il progetto di alternanza scuola-lavoro della classe 5ª B It Isit Manzetti di Aosta: ecco la BitCompany.
Il progetto rientra nell’ambito delle simulimprese, la creazione cioè di una vera e propria azienda attraverso la formula della cooperativa scolastica.
Grazie alla collaborazione con Irecoop VdA questa tipologia di intervento formativo – che prevede il coinvolgimento sia dei docenti che degli alunn – ha un approccio collaborativo e sociale in linea con i principi del sistema cooperativo.
La creazione di simulimprese ha visto l’anno scolastico 2020-2021 molto prolifico; sono infatti molte le classi delle scuole superiori che hanno optato per il progetto che prevede tutti i passaggi burocratici per poter iniziare una vera e propria attività produttiva.
Bit Company: l’esordio del progetto
Seguiti dal docente di Scienze e tecnologie informatiche Roberto Picchiottino gli studenti della 5ªB hanno dato vita a BitCompany.
«Il primo passaggio è stato quello di definire le cariche aziendali – spiega il presidente Federico Mecugni -.
Abbiamo utilizzato il metodo Schulze per la nomina di tutte le cariche e in seguito ci siamo divisi in due gruppi; ogni gruppo ha lavorato su una proposta aziendale, su un’idea diversa e a seguito a una votazione abbiamo optato per la banca del tempo».
Il metodo Schulze è un sistema di valutazione dei voti sviluppato nel 1997 da Markus Schulze che seleziona un singolo vincitore utilizzando i voti di preferenza; il metodo può anche essere utilizzato per creare una lista di vincitori.
L’impresa simulata: Tempo, servizi e saperi
Definito l’organigramma, la classe si è concentrata sullo sviluppo del progetto definendo la loro banca del tempo, che in generale è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi.
«Il nostro obiettivo è quello di aiutare i compagni in difficoltà, di fornire loro uno strumento per poter avere delle consulenze, in materie in cui sono meno forti, direttamente da un altro compagno che invece va bene in quella specifica materia e che mette a disposizione oltre che le competenze anche il suo tempo – spiega Mecugni -.
Abbiamo pensato a questo servizio soprattutto perché il periodo non è stato facile, la situazione sanitaria ha creato difficoltà in più e volevamo realizzare qualcosa di costruttivo, dare supporto agli studenti più fragili in determinate materie, tramite l’utilizzo della nostra piattaforma: la banca del tempo.
Grazie a questa piattaforma, gli utenti potranno contattare altri utenti competenti nelle varie materie, capaci di dare supporto.
Questa forma di supporto è permessa dal Chronos, una valuta creata apposta per il progetto».
Fare impresa nonostante la pandemia
L’emergenza sanitaria, la didattica a distanza, il fatto di non potersi vedere per lavorare al progetto aziendale ha spesso creato dei limiti, limiti che però non hanno fermato la 5ª B.
«Grazie al professor Picchiottino abbiamo sfruttato il momento per imparare a usare strumenti che forse altrimenti non avremmo avuto occasione di conoscere e di utilizzare».
Bit Company: la moneta virtuale
Uno di questi è proprio la creazione di Chronos, una moneta virtuale che vale un minuto.
I Chronos vengono acquistati sulla piattaforma della simulimpresa e poi possono essere spesi per le lezioni della materia che si desidera.
La transazione è sicura grazie all’utilizzo di strumenti e tecnologie come il blockchain, strumento inizialmente legato al Bitcoin e al mondo delle criptovalute e usata per verificare tutte le transazioni tra gli utenti ed evitare le frodi.
La blockchain si è poi allargata a diversi ambiti applicativi, rivelando la sua utilità per innumerevoli industrie, dalle banche al risparmio gestito, passando per opere d’arte e Made in Italy.
«La creazione di BitCompany ci ha uniti come classe – conclude Mecugni – ci ha permesso, nonostante la distanza fisica, di stare più vicini gli uni agli altri.
Imparare cose nuove, concrete e reali ci ha dato uno stimolo maggiore per prepararci all’imminente esame di maturità, ci ha motivati».
Il ricavato della vendita del Chronos sarà destinato in parte alla scuola e in parte a un’associazione del territorio.
Gli studenti soci di Bit Company
Gli studenti soci di Bit Company sono: Simone Belgio, Daniele Bertone, Marcos Bernasconi, Nicolò Bertucci, Chiara Brunori, Stephan Coccoz, Giovanni De Gattis, Davide Delvecchio, Matteo Farina, Alessandro Lancia, Federico Mecugni, Andrea Michieletto, Simone Mombelli, Matteo Personnettaz, Michel Podio, André Ramolivaz, Armando Romeo, Erik Sacchet, Fabio Scali, Giacomo Scarciglia e Francesco Trionte.
Nella foto in alto, gli studenti della VB IT dell’Isit Manzetti di Aosta.
(simonetta padalino)