Tolti i sigilli alla villetta di Cogne, teatro dell’omicidio del piccolo Samuele Lorenzi
La villa di Cogne, dove il 30 gennaio 2002 fu ucciso il piccolo Samuele Lorenzi (per il cui delitto è tuttora in carcere la mamma, Annamaria Franzoni), è stata dissequestrata alla presenza di Stefano Lorenzi, marito della condannata e papà del bambino. Il provvedimento è stato eseguito alle 10 di sabato 23 dai carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo Aosta, su delega della terza sezione penale della Corte d’Appello di Torino.
La richiesta di dissequestro era stata avanzata da Stefano Lorenzi, tramite i suoi legali, alla fine dello scorso febbraio. La Corte d’Appello di Torino, accogliendo l’istanza, ha ritenuto che non ci fossero più le esigenze cautelari per mantenere il sequestro dello chalet in legno e pietra di Montroz.
Le tracce dei sigilli tolti dai carabinieri dai serramenti restano ben visibili su porte e infissi. Nonostante l’ottenimento del dissequestro, pare improbabile che la famiglia Lorenzi abbia intenzione di ritornare a vivere nel villaggio di Montroz.
“Non sono più residenti qui da diversi anni e neppure sono stati visti nella zona”, spieg l’attuale sindaco di Cogne, Franco Allera, il quale aggiunge che “il dissequestro ci lascia assolutamente indifferenti, perché si tratta di vicende lontane nel tempo e della quali speriamo non si parli più”.
(l.m.)