La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna del cacciatore Italo Avoyer
I figli vivevano con la moglie separata, di conseguenza il fucile trovato dagli inquirenti sul letto non poteva violare la norma che regola la custodia delle armi in presenza di minorenni. Italo Avoyer, 45 anni di St-Rhémy-en-Bosses, uno dei 32 cacciatori coinvolti nell’inchiesta della Forestale su bracconaggio, detenzione e modifica illegale di armi e munizioni, si è visto così annullare dalla Corte di Cassazione la sentenza di primo grado con cui il Tribunale di Aosta lo condannò al pagamento di un’ammenda di 2.300 euro.
I fatti risalivano al febbraio del 2008. «Dopo un lungo iter processuale, la Cassazione finalmente ha qualificato giuridicamente i fatti oggetto di procedimento, in quanto il Tribunale aveva dato una lettura motivazionale gravosa e assolutamente contrastante con gli interessi dei soggetti che detengono legittimamente le armi e le utilizzano, rendendo chiari oneri e doveri», ha spiegato il difensore di Italo Avoyer, l’avvocato Sandro Sorbara.
(pa.ba.)