Usl, Stefania Riccardi: «Lascio una sanità in salute»
«Quella che lascio è una sanità che sta bene e il mio auspicio è che non si ammali nonostante il periodo critico». Lo ha sottolineato il direttore generale uscente dell’Unità sanitaria locale Stefania Riccardi, che dal primo ottobre andrà ad occupare il posto di coordinatrice all’assessorato regionale al Turismo, congedandosi dall’azienda nella quale ha operato ai vertici per sedici anni, tre in qualità di direttore amministrativo e 13 come direttore generale. Ripercorrendo le tappe dell’Usl, Riccardi ha ricordato come «negli anni duemila ci fosse un servizio sanitario abbozzato che doveva affrontare il processo di aziendalizzazione che portasse a una conduzione imprenditoriale». Cita gli investimenti nella formazione dei 2.500 dipendenti, contratti atipici inclusi, gli accordi con le università, la creazione del nido aziendale e dei centri estivi «per andare incontro alla vita familiare dei dipendenti», puntualizza. Degli interventi sulle strutture «attività che abbiamo ereditato dalla Regione e che oggi l’Usl gestisce», dice e elenca: la radioterapia, il centro di fecondazione assistita, il punto dialisi di Saint-Vincent, il blocco operatorio. Non mancano i riferimenti alle attività quali la creazione dell’unità di neurochirurgia traumatologica («un’eccellenza importante per una regione dove si scia e si va in montagna», precisa il direttore generale), e di cardiologia interventistica che, operativa 24 ore su 24 «ha permesso la drastica riduzioni di morti per infarto», ha specificato. I progetti hanno riguardato l’istituzione degli ambulatori di medicina di montagna e dello sport, la prevenzione «sulla quale dovremmo continuare a insistere», auspica Riccardi e la telemedicina «che superata la fase sperimentale potrebbe far fare un salto di qualità alla medicina territoriale», ha aggiunto. Anticipa il direttore generale che «nonostante l’importante riduzione dei trasferimenti di fondi per quattro milioni, il bilancio Usl 2013 chiuderà in positivo». Chiude la carrellata sui riconoscimenti, ricordando che la sanità valdostana è ai migliori posti della classificazione europea tanto che è diminuita la mobilità sanitaria oltre i confini regionali.
(danila chenal)
(Foto: stefania Riccardi)