Operazione Epifania: anche un valdostano nella banda accusata di omicidi, rapine e traffico di droga in Piemonte
C’è anche un valdostano tra i tredici componenti della pericolosissima banda criminale sgominata questa mattina all’alba dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Torino nell’ambito dell’Operazione Epifania, gruppo responsabile – a vario titolo – di due omicidi, altrettanti tentati omicidi, rapine ad autoarticolati (per un valore di oltre 4 milioni di euro), furti, ricettazione e traffico di droga tra il Piemonte e la Sardegna.
Tra i tredici personaggi a cui questa mattina, giovedì 5 dicembre, è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, c’è anche Manuel Ansermé, 36 anni di Issogne, operaio incensurato, che secondo le risultanze emerse dalle indagini avrebbe partecipato – in qualità di basista – alla rapina di un tir contenente tondelli pre-assemblati per il conio delle monete da un euro, operazione in stile militare portata a compimento nella notte tra il 21 e 22 settembre del 2011 lungo la bretella autostradale che collega l’A5 con l’A4.
Le indagini in merito alla banda sono scattate il 7 gennaio del 2012, quando venne ritrovato in via Tempia, nei pressi della Compagnia dei carabinieri di Torino Oltre Dora, il corpo del trentanovenne Pietro Tevere, assassinato con un colpo di pistola alla nuca e successivamente posizionato all’interno del portabagagli della sua automobile.
Gli accertamenti avviati dai militari dell’Arma dei carabinieri hanno permesso di risalire al coinvolgimento di Pietro Tevere in due diversi ambiti criminali: un esteso traffico di droga tra Torino e la Sardegna e, per l’appunto, la rapina del tir che trasportava tondelli dell’ex Verrès Spa, operazione in cui è stato accertato il coinvolgimento anche del valdostano di Issogne, Manuel Ansermé.
In merito a quest’ultimo episodio, il 25 ottobre del 2011 i carabinieri della Compagnia di Ivrea ritrovarono 48 delle 50 casse contenenti i tondelli da un euro a Ozegna, all’interno di un magazzino di proprietà di Daniele Greco, nel frattempo già condannato in primo grado a 4 anni dal Tribunale di Ivrea per ricettazione.
Due casse di tondelli, al momento dell’irruzione dei militari dell’Arma nel magazzino di Ozegna, erano già state avviate per la ricettazione, affidata da Antonino Giambò, 45 anni di Volpiano, capo della banda criminale, a Cosimo Damiano Vasile attraverso l’intermediazione di Pietro Tevere.
Entrambi, prima Tevere il 7 gennaio del 2012 (con un colpo di pistola alla nuca), poi Vasile il 5 gennaio del 2013 (ucciso in auto con due colpi di fucile calibro 12 al volto), vennero assassinati a Torino perché Giambò avrebbe iniziato a nutrire dubbi circa la loro fedeltà alla banda, soprattutto dopo il rinvenimento delle 48 casse di tondelli da un euro da parte dei Carabinieri a Ozegna.
(patrick barmasse)