La Cisl valdostana sulle spese della politica: «si tengano comportamenti etici e si distingua ciò che è lecito da ciò che è illecito»
«Chi ricopre incarichi di responsabilità rivisiti il proprio ruolo e assuma comportamenti etici, distinguendo in modo inequivocabile tra il lecito e l’illecito». Anche la Cisl valdostana interviene sulle spese della politica, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Aosta che ha portato alla luce spese poco attinenti a un mandato di natura politica; «da quanto si apprende dagli organi di stampa locale, riteniamo che alcune spese non rientrano in quelle inerenti le funzioni politico-istituzionali dei gruppi – commenta il segretario della Cisl valdostana Riccardo Monzeglio – ma siano spese personali e di attività non inerenti alle funzioni istituzionali».
La Cisl valdostana afferma comunque la validità del finanziamento pubblico ai partiti, «purchè rendicontato e pertinente all’attività politica svolta, perchè non solo le persone abbienti possano occuparsi della gestione della cosa pubblica – commenta Monzeglio – sottolineando altresì il giudizio fortemente negativo per le modalità con cui «le risorse pubbliche sarebbero state spese impropriamente dai gruppi consiliari, soprattutto considerando l’attuale momento di crisi».
«La crisi economica che stringe anche la Valle in una morsa, obbliga a fare scelte dolorose nei settori del welfare, della sanità e del lavoro – e purtroppo non accenna a finire; non si vedono prospettive all’orizzonte per i giovani; si stanno spegnendo le loro forze e le loro speranze; diminuisce la loro autonomia e la congiuntura si pone ancora in una situazione a dir poco delicata».
Nella foto, il segretario della Cisl valdostana Riccardo Monzeglio.
(re.newsvda.it)