Poste, prestazioni straordinarie in sciopero fino al 9 aprile
L’obiettivo delle segreterie regionali Slc-Cgil, Slp-Cisl e UilPoste è «costringere Poste Italiane ad affrontare la questione Valle d’Aosta con il rispetto e senso di responsabilità che merita, trovando una volta per tutte delle soluzioni adeguate», per ottenere ciò i sindacati, dopo aver ricercato per mesi ogni utile soluzione al tavolo negoziale e aver preso atto del fallimento della trattativa del 6 febbraio 2014», hanno proclamato lo sciopero di tutte le prestazioni straordinarie e aggiuntive per tutti i settori lavorativi da oggi, venerdì 14 marzo, fino al 9 aprile 2014.
«La clientela degli sportelli postali non se ne accorgerà quasi dello sciopero – spiega Enzo Berthod, Slp-Cisl -, perché tocca più che altro l’organizzazione interna dell’azienda. Con lo sciopero intendiamo rispettare solo l’orario d’obbligo senza quindi tener conto della flessibilità operativa che normalmente è utilizzata per coprire eventuali assenze. Qualche disagio potrà esserci sul recapito postale perché difficilmente i portalettere riusciranno a completare il giro e smaltire la giacenza».
Questa prima azione di protesta trova motivazione nella grave situazione in cui si trova il servizio postale in Valle dAosta, spiegano i sindacarti nella nota.
La mancata sostituzione del personale esodato e assente per varie cause, linsufficiente numero di addetti e il caos organizzativo che ne deriva stanno producendo, da troppo tempo, nella nostra Regione fortissimi disagi agli utenti e ai lavoratori ai quali si negano i diritti sanciti dal contratto nazionale.
«É altrettanto grave prendere atto che le inefficienze del servizio denunciate dalle organizzazioni sindacali, dagli utenti e dagli organi di informazione siano ignorate in maniera così disinvolta – aggiungono le OoSs -, negando persino la realtà dei fatti e ritenendo che lassunzione di qualche lavoratore precario possa essere la soluzione ai problemi esistenti. Non è così! Lazienda deve avere il coraggio di affrontare i problemi veri e proporre delle soluzioni.
Per questi motivi, questa prima forma di lotta a tutela dei diritti dei lavoratori e degli utenti, sarà seguita da altre iniziative sindacali per costringere l’azienda ad affrontare la questione.