Casinò, le minoranze consiliari chiedono una task force
«Siamo qui perché non siamo stati invitati martedì, anche se da parte vostra c’è stata a più riprese la richiesta di un incontro con la proprietà, e la proprietà siamo tutti noi, i 35 consiglieri regionali» spiega così Laurent Viérin (Uvp) il motivo dell’incontro convocato per questa mattina tra lavoratori del Casinò de la Vallée e organizzazioni sindacali dalle quattro forze politiche dell’opposizione. Sotto lo striscione che riporta le parole del presidente Augusto Rollandin del 27 marzo 2013 «”Se esiste qualche piano nel cassetto di riduzione del personale” per quanto riguarda questo non esistono piani riservati di riduzione del personale della casa da gioco», i 15 consiglieri di opposizione schierati (assenti giustificati Chantal Certan e Alberto Bertin).
«Siamo qui per avere mandato da parte vostra a richiedere durante la prossima adunanza del Consiglio regionale, una task force che riunisca la proprietà tutta -per non lasciare una persona sola a gestire un dossier così delicato-, le organizzazioni sindacali, o i lavoratori codificati come voi deciderete, e il Comune di Saint-Vincent, che molti dimenticano troppo spesso».
Compito della task force sarebbe, per Laurent Viérin, analizzare la situazione, fare luce sugli sprechi e parlare di rilancio «cosa che nessuno sta facendo».
«Vogliamo mettere sotto tutela chi non ha saputo gestire la situazione – ha concluso Viérin -, oggi non sappiamo nemmeno più chi ha la delega al Casinò, altrimenti tra qualche mese non ci sarà nemmeno più un Casinò».
A strappare l’applauso più spontaneo è stato l’intervento di Stefano Ferrero (M5S) che ha sottolineato, alludendo alla spaccatura del Savt che ha ripreso la trattativa con l’azienda, «non vogliamo vedere defezioni, vogliamo unità, dovete fare squadra diversamente non vediamo prospettive. Il Casinò ha una crisi gravissima di liquidità, ci saranno problemi a pagare gli stipendi. La casa da gioco ha i giorni contati, se qualcuno tra i lavoratori o le organizzazioni sindacali non capisce, che si defili e si metta da parte».
Prima di Ferrero Albert Chatrian (Alpe) aveva puntato il dito sugli sprechi e sulla mancanza di trasparenza nelle promozioni, nelle assunzioni e nell’affido di servizi e forniture senza nessun tipo di gara mentre Raimondo Donzel (Pd) ha paragonato la situazione dei lavoratori del Casinò a quella dei dipendenti dei cantieri forestali, «spazzati via».
A introdurre l’incontro Luigi Bertschy (Uvp), dipendente del Casinò, che ha parlato alla platea di colleghi lasciando intravedere uno spiraglio: «un’altra strategia è possibile, bisogna invertire la rotta».
(erika david)
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