Povertà: la proposta del viceministro Olivero: «meno tasse alle aziende che donano le eccedenze di cibo»
Tasse più leggere e benefici fiscali per quelle aziende che donano i beni eccedenti o in scadenza. Lo ha ipotizzato oggi il viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero che oggi, in tarda mattinata, ha concluso la prima sessione del convegno ‘Spreco Alimentare: il ruolo dei territori’, organizzato dal Dipartimento di Scienze Economiche e Politiche dell’Università della Valle d’Aosta. L’ipotesi premierebbe in principio la grande distribuzione organizzata ma potrebbe via via estendersi, contribuendo a dare un aiuto concreto a chi oggi, non riesce a mangiare. «Milioni di cittadini – tra i quali un milione e mezzo di minori – faticano a nutrirsi in modo corretto e sufficiente – ha spiegato il vice ministro – il contrasto allo spreco nella produzione e nella distribuzione delle derrate alimentare, le buone pratiche di distribuzione degli alimenti e l’impegno per una corretta educazione alimentare potrebbero creare un circolo virtuoso, costruendo una rete sociale capace di arginare il fenomeno».
Se in mattinata è stato analizzato il quadro nazionale in tema di spreco alimentare, la sessione pomeridiana è stata dedicata al quadro valdostano, con gli interventi di Fabio Molino del Coordinamento Solidarietà VdA, Andrea Barmaz dell’Institut Agricole di Aosta e Alessandro Celi per la Fondazione Emile Chanoux.
Dall’ipotesi di emporio solidale del Csv, alla compostiera che raccoglie gli scarti alimentari della ‘famiglia’ di 1500 persone dell’Institut Agricole, fino all’esperienza con i ragazzi nelle scuole, i relatori hanno fatto una panoramica sul ruolo del nostro territorio in materia di spreco alimentare. Sprechi che hanno tante origini ma che troppo spesso si riconducono al comportamento del consumatore e al frigorifero di casa.
L’approfondimento sul numero di Gazzetta Matin in edicola lunedì 10 novembre.
Nella foto, il vice ministro per le Politiche Agricole Andrea Olivero.
(cinzia timpano)