Aosta: colpi bassi in campagna elettorale, Alpe all’attacco di Follien sui soldi per le luminarie di Telcha
Ultime battute di campagna elettorale e Alpe alza il tiro sull’amministrazione di Aosta uscente, tirando in ballo la presunta «vergognosa storia che ha come protagonista il vicesindaco di Aosta Alberto Follien». Nei dettagli, nella lettera inviata da Gianpaolo Fedi, si parla «dell’esperienza politica del vicesindaco di Aosta Alberto Follien chiusa con una vergognosa bugia in aula, raccontata a microfoni accesi, e venuta a galla solo oggi, grazie alla tenacia dei consiglieri ALPE». Il presunto fattaccio, riporta a galla un’interrogazione presentata proprio da Fedi in data 18 marzo, nella quale veniva chiesto conto (data e modalità di versamento) della cifra promessa da Telcha, 12 mila euro, come contributo alle spese delle luminarie natalizie. «Il Vicesindaco Follien rispose in maniera solenne che la cifra pattuita era stata regolarmente versata al Comune – continua il comunicato di Fedi -, guarda caso, proprio il giorno di deposito dell’interrogazione, il 18 marzo. La cosa poteva finire lì, ma il Gruppo di ALPE ha voluto fare come San Tommaso e il primo di aprile ha presentato non un pesce di aprile ma una richiesta di accesso agli atti “per sapere se, quando e quanto Telcha». Presentata la richiesta, la risposta è arrivata «finalmente oggi, giovedì 7 maggio, probabilmente per sfinimento» riportando, come data del pagamento, il 30 aprile 2015. La cifra, poi, denuncia ancora Alpe «non è stata di 12000 euro, ma di 10.890 euro: bontà loro, si sono fatti lo sconto del 10%. Riteniamo vergognoso – conclude il comunicato – che il Vicesindaco abbia mentito al Consiglio. Telcha non è un privato cittadino, è una società controllata da una multinazionale (Cofely) e da una partecipata regionale (CVA). Provi un cittadino a non pagare la TARI o un commerciante a non corrispondere la tassa per posare un dehors».
Arriva a stretto giro di posta la replica di un amareggiato Alberto Follien: «Questa è proprio malafede, siamo in piena campagna elettorale e si vede – esclama il vicesindaco ormai uscente -. Telcha ha effettuato il pagamento, ci sono tutti i riferimenti e lo ha fatto nelle modalità pattuite. Rispetto alla cifra di 12 mila euro dovuta, abbiamo detratto il costo delle luminarie installate al mercato coperto, perché ci è stato richiesto e abbiamo dato il via libera all’installazione. L’ho detto in Consiglio, ma quando si vuole fare orecchie da mercante si è tutti capaci. Il ritardo, invece, è dovuto al fatto che il cda di Telcha non è riuscito a passare il provvedimento nel mese di marzo, ma lo ha rimandato a quello di aprile. C’è stato un semplice ritardo, non dipendente da noi, ma ci scusiamo anche se grazie a questo accordo siamo riusciti a mantenere le luminarie e abbiamo anche intascato i soldi: fate voi i conti».
(alessandro bianchet)