Schianto mortale: folla attonita all’estremo saluto al piccolo Pietro
A Chesallet di Sarre un lungo corteo silenzioso ha accompagnato la piccola bara bianca rivestita di rose e calle bianche di Pietro De Fazio verso l’ultima dimora. Una folla commossa e attonita ha partecipato nella chiesa parrocchiale di Sant’Eustachio alle esequie del bimbo di 20 mesi morto nella nottata di domenica 17 nello schianto tra la Citroën Picasso, guidata da papà Marco al cui fianco era mamma Violeta, e l’Aprilia di Ivan Soni, 23 anni, anch’egli deceduto. Il giovane centauro, secondo la relazione della polizia stradale, procedeva ad almeno 160 chilometri all’ora su un tratto della statale 26 dove il limite di velocità è di 50 km/h.
«Per la morte di Pietro non ci sono parole; cade il silenzio di fronte al mistero di una vita appena iniziata e rapita da un momento all’altro» ha detto don Eliseo Gerbaz nell’omelia. «Come ha detto lo scrittore francese Victor Hugo la realtà della morte è una presenza inesprimibile e, oggi, papà Marco e mamma Violeta già vedono la presenza diversa del loro bimbo. I morti sono gli invisibili non gli assenti» ha aggiunto don Eliseo. «Venite a me e vi ristorerò, disse il Signore» ha concluso il parroco affidando il composto dolore dei genitori di Pietro, gli occhi senza più lacrime, nelle mani del Signore «alla cui dimora il piccolo è ritornato».
Da una prima ricostruzione la Citroen Picasso si è immessa nella carreggiata da una strada privata, pochi istanti prima che la moto, sopraggiungendo da Aosta, si incastrasse nella parte posteriore dell’abitacolo della monovolume, travolgendo il piccolo. I genitori sono rimasti praticamente illesi. La famiglia era diretta in Calabria per una vacanza.