Furti: Rollandin, le ronde devono sottostare precisi criteri
Dai dati statistici in possesso delle forze dellordine, è emerso che, a fronte di una diminuzione costante del numero degli episodi criminosi commessi in Valle dAosta, sono in controtendenza i dati relativi ai furti in appartamento, che nel periodo agostoottobre sono stati 125, rispetto ai 117 registrati nellanalogo periodo del 2014. A sottolinearlo in Consiglio Valle il presidente della Giunta Augusto Rollandin.
«Non si può negare – dice il Presidente Rollandin – che, al di là dei dati, certamente meno allarmanti che in altre parti dItalia, la situazione desti una certa apprensione nei Valdostani. Una preoccupazione che è condivisa con le istituzioni preposte al governo dellordine e della sicurezza pubblica e con le forze di polizia, che sono impegnate a contrastare il fenomeno e a garantire ai cittadini unadeguata percezione del senso di sicurezza.»
Commentando l’emergente fenomeno delle ‘ronde’ il capo dell’esecutivo ha messo in guardia: «Facciamo attenzione a non confondere con le cosiddette ronde le attività che si inseriscono nellambito del buon vicinato e di una normale attenzione al territorio e agli spazi di vita quotidiana. Sono comportamenti che ognuno di noi dovrebbe avere, per senso civico. Nel caso delle ronde, invece, si tratta di attività strutturate, che devono sottostare a precisi criteri stabiliti dalla normativa vigente, in primis dalla legge n. 94 del 2009 e dal decreto del Ministro dell’Interno dell’8 agosto 2009». Ha precisato Rollandin: «Tra laltro, le associazioni di Osservatori Volontari della Sicurezza, devono operare su impulso del sindaco ed essere iscritte in un apposito registro, istituito presso la Prefettura. In Valle dAosta, il registro è attivo presso la Struttura Affari di Prefettura della Presidenza della Regione, sin dal 2009, ma non vi risulta iscritta alcuna associazione. Ad oggi, quindi, nella nostra regione, non ci sono le condizioni per organizzare le cosiddette ronde».
Ha concluso il Presidente: «Inoltre, il Consiglio Permanente degli Enti Locali, da parte sua, nel 2009 ha preso posizione sul tema: meglio investire nella videosorveglianza e nel potenziamento delle polizie locali. Consideriamo poi che le operazioni di pattugliamento sono comunque rischiose per chi le fa e possono anche creare intralcio alloperato delle forze di polizia».
(re.newsvda.it)