Imprese: la crisi non finisce
Una contrazione di 157 imprese (-1.2%) rispetto all’ultimo trimestre 2015. Questi i dati al 31 marzo 2016 diffusi dalla Chambre Valdôtaine, che registrano uno stock di imprese di 12.855, con un calo superiore alla media nazionale (-0.3%) e del Nord-Ovest (-0.4%). Negativo è anche il saldo tra iscrizioni e cessazioni (-86, rispetto al -98 del 2015): le cessazioni passano da 317 a 293, mentre le iscrizioni scendono da 219 a 207.
Tasso di crescita negativo
Negativo e peggiore rispetto al dato nazionale risulta anche il tasso di crescita delle imprese (-0.66%), pur apparendo in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2014 (-1.01%) e del 2015 (-0.73%). Continua la flessione inesorabile dell’edilizia (-2,2% in Valle, Italia 0,7%), accompagnata però anche dagli altri settori: commercio (-0.8%), industria (-1.3%), turismo (-0.4%) e servizi alle imprese (-0.6%).
Calano le società di capitali
Per quanto riguarda la natura giuridica, il calo colpisce questa volta anche le società di capitali, che finora erano rimaste in controtendenza; questo dato è parzialmente spiegabile con le cancellazioni d’ufficio. A patire maggiormente, però, sono le società di persone che calano dell’1.8%. L’unico piccolo sorriso arriva dal tasso di fallimento, che con 6 fallimenti sale leggermente rispetto allo scorso anno, ma rimane uno dei più bassi in Italia (3,84 a fronte di 5,61 nazionale).
Comparto artigianale
Brutte notizie giungono anche dal comparto artigianale, che vede uno stock (3.731 imprese) in calo dell’1,4% rispetto al quarto trimestre 2015. La sofferenza maggiore riguarda ancora una volta il settore delle costruzioni (-50 impresa, -2.6%), rappresentando praticamente l’intera contrazione (-55 imprese). Per l’industria, -1.1%.
Il presidente della Chambre
«I dati sono ancora negativi spiega il presidente della Chambre Nicola Rosset , a conferma che la crisi non è ancora finita. Si possono vedere piccoli segnali di miglioramento, come ad esempio nel tasso di crescita che continua a risalire rispetto a primi trimestri degli ultimi due anni. Non dobbiamo abbassare la guardia e, certamente, una prima risposta può arrivare dalla promozione dello sviluppo di reti di impresa che possano permettere alle nostre aziende di ampliare il proprio mercato di riferimento e consolidare la presenza sul territorio. Servono nuovi investimenti capaci di intercettare lattuale basso costo del denaro per dare vita a nuovi progetti e nuove iniziative».
(nella foto il presidente della Chambre Nicola Rosset)
(al.bi.)