SLOT MACHINE, LA VALLE D’AOSTA VA CONTRO CORRENTE
La Valle d’Aosta naviga contro corrente, almeno rispetto all’Italia. Il gioco d’azzardo rimane una delle realtà economiche più floride nel nostro Paese, anche se con una distribuzione poco omogenea. Soprattutto nel campo delle slot machine, che mantengono il primato assoluto tra le specialità delle scommesse.A fine 2015 la spesa per il gambling (presenziale e online) in Italia presentava numeri concreti di difficile discussione. A fronte di un volume totale superiore agli 80 miliardi di euro annui, sono poche le regioni ad avere il dominio assoluto: si tratta di Lombardia, Campania e Lazio, consistenti da sole al 40% del totale. Un dominio legittimato dal numero di apparecchi elettronici presenti intorno alle città principali, con Roma, Milano e Napoli metropoli anche nel numero di mini-casinò e nelle giocate sulle piattaforme online regolamentate dall’AAMS (32Red, Lottomatica, Sisal, etc.). I lombardi possono anche contare su hot spot come Pavia e Brescia, città in cui il rapporto spesa/densità per abitante è tra i più alti del nostro paese.Dall’altro lato della classifica spiccano le statistiche sulla Valle d’Aosta, la meno interessata al fenomeno. Il volume di gioco nel 2015 è stato di 32 milioni di euro, una miseria nei confronti dei leader. La Lombardia da sola arriva a superare i 3 miliardi, con l’ovvio vantaggio di avere molti più abitanti e più città. Il numero di videolottery nella regione è fermo a 105, contro le quasi 10.000 sparse sul territorio lombardo. Il censimento rende l’idea di quanto sia importante la differenza di giocatori, ma anche in percentuale il gioco sembra essere poco apprezzato rispetto ad altre zone.Decisivo in questo senso il decreto approvato lo scorso giugno per vietare la presenza dei centri di scommesse nei pressi dei luoghi sensibili, in particolare delle scuole. La Valle d’Aosta è una delle regioni che più si sono impegnate nella lotta al gioco minorile, puntando solo sul target di clienti stabilito dalla legge. Le slot sono in netta crescita in tutta Italia, tanto che nella provincia di Roma gli apparecchi sono diventati più di 21.000 prima della fine del 2015: più di quelli in tutta la Valle d’Aosta.Non è da escludere che alcuni giocatori valdostani abbiano preferito dedicarsi all’online, dove l’offerta è paritaria per tutta la nazione. Difatti, il 2016 si sta affermando come un anno molto positivo per i casinò games, visto che la spesa netta nei primi 5 mesi è stata di 174,9 milioni di euro, contro i 128,9 milioni dello scorso anno, corrispondente ad una crescita del +35,6%.Anche in questo caso a dominare le scene sono proprio le slot machine online, che confermano sul digitale il successo del settore terrestre. La varietà presente su internet, la comodità del gioco di casa e la fidelizzazione dei clienti sono tre elementi chiavi della crescita. Da non sottovalutare anche la variabile relativa al progresso tecnologico, che sta rendendo l’offerta sempre più appetibile per i consumatori. Colossi del settore come Microgaming, produttori delle innovative slot machine di 32Red, stanno investendo molte risorse per creare dei titoli al passo coi tempi, soprattutto per quanto riguarda il playgame e il grado di interazione con l’utente. Lo sforzo a livello di produzione e sviluppo è confermato anche dalle statistiche di maggio dove le piattaforme di gioco hanno registrato una spesa di 34,7 milioni, vale a dire il 30,3% in più rispetto ai 26,6 milioni dello stesso mese del 2015.Adesso bisognerà vedere se questi sforzi compiuti dai grandi produttori saranno sufficienti per rilanciare la Valle d’Aosta nel gioco d’azzardo, contrastando un andamento controcorrente che mal si sposa con il trend italiano.