Consiglio Valle: maggioranza si ricompatta su Casinò
Passa all’unanimità con i voti dell’Union valdôtaine e del Pd, che si allineano ai firmatari, la risoluzione presentata da un pezzo della maggioranza Uvp, Stella Alpina, Pour Notre Vallée e Leonardo La Torre che impegna il presidente della Regione a «produrre un dettagliato dossier sulla situazione finanziaria e gestionale della Casa da gioco al fine di adottare decisioni oculate e adeguate che ne giustifichino o l’attuale stesura o la sua eventuale modifica». Sparisce dalla risoluzione lo stralcio tout court dei 48 milioni destinatati dalla finanziaria al Casinò de la Vallée di Saint-Vincent. Tempo per un cambio di metodo, pena nuovi abbandoni in maggioranza, è la discussione sul bilancio di previsione di fine novembre. Al sì si uniscono le minoranze. Per tutti Chantal Certan (Alpe): «abbiamo bisogno di un cambio di marcia e di metodi di cui la Valle d’Aosta non ne può più; il rammendo oggi ha funzionato; il capolinea è vicino se non si cambiano i metodi» e Elso Gerandin (Misto) «neanche la maggioranza non accetta più questi metodi; per la prima volta la sostanza viene messa in discussione».
L’assenso del capo dell’esecutivo
Così Augusto Rollandin: «Credo che il dibattito ha permesso di mettere in evidenza degli aspetti legati a sottovalutazione del metodo di comunicare. La notizia dei 48 milioni ha fatto l’eco. Voglio sottolineare che dal blitz in avanti ho seguito e visto diversi aspetti: cambi nella gestione, nella politica e nella direzione. E’ difficile che in questo Consiglio si sia stati tutti d’accordo sui risultati del Casinò. Il problema è che non ci sono più giocatori: la crisi non ha aiutato i Casinò e meno che meno le regole ferree sul contante. Gli approfondimenti e il confronto su tutti i dati faranno bene e poi dovremo decidere cosa vogliamo per questo Casinò».
Il dibattito
Luigi Bertschy (Uvp): «La decisione sul Casinò ha creato particolare imbarazzo tra noi della maggioranza. Sui 48 milioni abbiamo delle perplessità, non riteniamo corretto il metodo che ha portato ad adottare una decisione così. Vogliamo tappe chiare per dare risposte ai valdostani. C’è stato un forte impatto nel dibattito sul bilancio di questo articolo 19, unico argomento di cui si parla. All’interno del Consiglio, se non si trovano momenti di sintesi, si possono discutere anche posizioni diverse in maggioranza. Il Casinò ha prodotto fatturato per 65 milioni nel 2015 e dà lavoro a tanta gente ma facciamo vedere che c’è la volontà di andare verso strade nuove».
Leonardo La Torre interviene in qualità di presidente della seconda commissione consiliare: «a me piace affrontare le cose in modo chiaro e aperto. Evidentemente c’è stata una sottovalutazione dell’argomento: i ragionamenti su Cva e Casinò andavano introdotti nel Def. Ho trovato incomprensibile l’introduzione in una conferenza stampa di questi due argomenti. La votazione che c’è stata prima la dice lunga: se uno si arrocca su una posizione si isola; bisogna fare un esame di coscienza complessivo o sarà difficile andare oltre il bilancio. Questa risoluzione è un messaggio di positività se letta bene. E’ chiaro che ha delle firme perché è di una serie di persone che ha rilevato un problema».
Pierluigi Marquis (Stella Alpina): «tutto d’un tratto ci troviamo in Finanziaria copiose risorse a favore del Casinò ma non è questo problema . Qui bisogna lavorare a livello di sistema e non più continuare a iniettare denaro. Bisogna capire qual è la sostenibilità di questa azienda. Bisogna trovare un futuro sostenibile per la casa da gioco che possa gratificare anche il tessuto economico di prossimità».
Gli schiaffi a Perron
Così nella premessa della risoluzione: «questa scelta impattante e inaspettata non è stata presentata e discussa nelle linee del Defr; a tutt’oggi mancano dati e informazioni per sostenerla e spiegarla alla comunità valdostana e nonostante ciò è stata presentata agli organi di stampa; il dibattito e il confronto politico in atto tra i gruppi di maggioranza e in Consiglio sono stati innescati dall’assessore (Perron) e rilevato che questa nuova importante immissione di denaro pubblico si realizza in un periodo in cui la Casa da gioco continua a produrre risultati negativi che alimentano notevoli dubbi sull’operato del management e delle figure apicali nell’organigramma dell’azienda».
(da.ch.)