Ritrovamento resti umani: gli inquirenti cercano conferme sul nome
La pistola ritrovata in regione Saumont, vicino al teschio e alle ossa, è intestata a Gianpiero Ugolin, aostano, di cui non si hanno più notizie almeno dal settembre 2017; potrebbe però essere partito per l'India per questioni legate alla sua professione di fotografo
Un nome legato alla pistola ritrovata nella sacca situata vicino al teschio e all’osso lungo (forse un femore), ma un’indagine che ha ancora tutto da accertare. Queste le novità che emergono dal “caso Saumont”, dove l’11 gennaio scorso un alpino, durante un’esercitazione, ha ritrovato alcuni resti umani.
Una pistola e un nome
Il nome emerso è quello di Gianpiero Ugolin, classe 1947, pensionato delle poste, ma appassionato fotografo (tanto da aver venduto alcuni scatti a case editrici di grido come la De Agostini), cancellato dall’anagrafe aostana il 25 settembre 2017, in quanto sottoposto a sfratto dall’abitazione in cui viveva, in quanto irreperibile. A lui sono riconducibili i numeri di serie della pistola (simile a una Derringer), intestata a Ugolin solo con un permesso di detenzione di arma da fuoco (non valido per poter portare in giro l’arma). Stando a quanto emerge dagli inquirenti (del fascicolo se ne stanno occupando insieme i sostituti procuratori Luca Ceccanti e Carlo Introvigne, con le indagini affidate al Nucleo investigativo dei carabinieri del Gruppo Aosta), però, questo indizio deve essere assolutamente verificato.
Per prima cosa, la Procura sta verificando l’effettiva scomparsa di Gianpiero Ugolin, il quale, all’epoca della scomparsa, avrebbe dovuto partire per l’India: al setaccio verranno ora passati documenti aerei, frontiere, e quant’altro possa dare un responso in merito al possibile viaggio.
Le analisi
La risposta definitiva, però, arriverà dall’analisi del teschio e dei frammenti ossei ritrovati, che potrebbero anche appartenere a epoche diverse: gli esami sono affidati al medico legale Mirella Gherardi e il responso è atteso entro 90 giorni. I Ris di Parma, invece, si occuperanno delle analisi del Dna, da confrontare, intanto, con i parenti di Ugolin.
Il ritrovamento
Ricordiamo che la vicenda risale allo scorso 11 gennaio, quando un alpino in esercitazione, trovò un femore, un teschio e frammenti di ossa, situati ai piedi di una parete rocciosa situata nelle vicinanze del poligono e dell’area addestrativa. La pistola (che secondo gli inquirenti potrebbe anche essere stata messa lì in un secondo momento) è stata trovata all’interno di una borsa di tela, vicino a una scarpa da tennis, a scampoli di tessuto e a una bottiglia di whisky.
(alessandro bianchet)