Caro-autostrade: «Forte preoccupazione» dal Consiglio, ma è polemica
L'assemblea aostana si schiera contro il rincaro dei pedaggi, ma si crea un tutti contro tutti tra le forze politiche; astenuti Cristina Galassi e Nicola Prettico
Doveva mettere d’accordo tutti, invece l’ordine del giorno sul caro autostrade discusso oggi in consiglio comunale ad Aosta ha portato a un fiume di polemiche e accuse fra partiti.
Astenuti Galassi e Prettico
Dopo una lunga discussione scatenata dalle affermazioni del consigliere del Gruppo misto di Minoranza Etienne Andrione, che poco velatamente accusa l’Union Valdôtaine di essere responsabile di «questo disastro», l’ordine del giorno passa con 21 voti favorevoli e le due astensioni Uv di Cristina Galassi e Nicola Prettico, secondo cui «il dibattito scaturito era inaccettabile».
Il Consiglio esprime «Forte preoccupazione»
«Il Consiglio Comunale esprime forte preoccupazione per la ripercussione negativa legata ai rincari dei pedaggi e dà mandato al sindaco di riportare queste preoccupazioni in seno al CPEL/CELVA per sostenere iniziative volte a calmierare gli aumenti tariffari relativi ai due tronchi autostradali”. Inoltre, si «chiede al presidente del Consiglio di trasmettere il seguente Odg alle società concessionarie al fine di sensibilizzare le stesse affinché riducano la permanenza dei cantieri per le necessarie manutenzioni».
Il sindaco chiede scusa
«Ho proposto io questo ordine del giorno e a questo punto chiedo scusa – commenta il sindaco Fulvio Centoz durante il dibattito –. Doveva essere condiviso non per cercare delle colpe che vanno ripartite fra tutti ma per cercare di risolvere il problema». Alle accuse di Andrione Vincenzo Caminiti (UV) risponde con ironia: «Ovvio, è colpa dell’Union, e Rollandin era il presidente della Fiat e hanno voluto investire sulla gomma. La colpa non è nostra, è sua. Se rimaneva nel movimento dove stava poteva parlarne direttamente col presidente della Regione attuale».
Andrea Manfrin della Lega Nord invece rincara la dose, accusando Alpe di «non aver fatto nulla quando in Regione si è trovata in maggioranza» e il consigliere Alpe Fedi risponde che «quello che rimane è il testo che votiamo, inutile sprecare il tempo per togliersi dei sassolini dalle scarpe».
(sara sergi)