Criminalità VdA: calano i reati, ma aumentano denunciati e arresti
Un calo del 12.9% dei delitti denunciati (3.689 contro i 4.235 del 2016) a fronte del -8% a livello nazionale, ma un aumento delle persone denunciate e degli arresti.
Questi alcuni dei dati che emergono dalla presentazione del Bilancio sociale 2017 della Procura di Aosta, avvenuta nella giornata di giovedì da parte del pm Eugenia Menichetti, che ha parlato di un documento che si inserisce «nella ricerca di trasparenza e apertura verso il cittadino» voluta dalla Procura aostana e cominciata con il rifacimento del sito internet e la conseguente pubblicazione online del bilancio stesso. Bilancio che al suo interno contiene «i risultati dell’operato», strutturati in maniera «semplice», per permettere «l’accesso a chiunque».
Procura riorganizzata
La pubblicazione si inserisce nel contesto di una procura «riorganizzata dall’intervento del legislatore e dalla spinta data dal nuovo procurato capo Paolo Fortuna» sottolinea il pm Menichetti, che ha permesso di cambiare le competenze dei sostituti procuratori in organico (attualmente tre). Ambiente e territorio fa riferimento proprio alla dottoressa Menichetti, Persona e comunità familiare è assegnato al pm Carlo Introvigne, mentre Pubblica amministrazione ed economia vede alla guida il pm Luca Ceccanti, in attesa che il 20 maggio arrivi un quarto sostituto procuratore a colmare il posto vacante, che sarà ricoperto da Francesco Pizzato, cui verrà assegnato un nuovo dipartimento di indagine.
La realtà criminale
Come detto, il numero dei delitti denunciati nel 2017 cala del 12.9% in Valle d’Aosta, passando da 4.235 a 3.689, con il 33.9% di questi attribuiti a soggetti ignoti (27.17% in Italia). Si tratta di una «decrescita confortante – commenta il pm Eugenia Menichetti –, dovuta a cause di carattere sociologico, ma anche ad interventi del legislatore, con riforme tese ad alleggerire il carico di lavoro dei tribunali, con forme di depenalizzazione o l’introduzione di cause di non punibilità».
Delitti nel capoluogo e commessi da italiani
Il bilancio sottolinea come il 41.7% dei delitti venga commesso nel capoluogo aostano, con solo il 22.9% dei soggetti deferiti alla Procura della Repubblica di nazionalità straniera; percentuale che sale al 25% se si parla di reati predatori.
Aumentano, invece, le persone denunciate (+4.1%; 1.253 contro le 1.203 del 2016), con 1.116 denunciate in stato di libertà (+1.4%) e 137 arrestate (+33%).
Le spese della giustizia
Sempre nell’ottica della massima trasparenza, la Procura ha diffuso anche le spese di funzionamento della giustizia, improntate alla ricerca del «contenimento» delle uscite, in un ottica di «razionalizzazione e utilizzo corretto delle risorse».
Una parte preponderante 178 mila 498 euro, è data dalle spese per le intercettazioni telefoniche e ambientali. «Non si può parlare di costi – sottolinea Eugenia Menichetti –, in quanto sono un elemento assolutamente decisivo per le indagini. E’ uno strumento molto costoso, per questo va usato consapevolezza». Altri 69 mila 458 euro riguardano poi le spese per gli ausiliari del magistrato (consulenze tecniche), 12 mila 666 euro per altre spese e 45 mila 978 euro per i vice procuratori onorari (quattro in tutto: uno si occupa solo di attività di udienza, i restanti anche di attività delegata).
Le spese di funzionamento
Altra voce importante sono le spese per il funzionamento della struttura, improntate anch’esse a una «gestione oculata delle somme assegnate». Qui, la parte del leone è ricoperta dal servizio di vigilanza armata del palazzo di giustizia (189 mila 920 euro), mentre 21 mila 141 vanno per la gestione della sezione di polizia giudiziaria (affitti e spese condominiali), 4.397 euro per la sicurezza sui luoghi di lavoro, 7.396 euro per la cancelleria, 6.829 per la telefonia e le spese postali, 3.789 euro per la manutenzione straordinaria dell’impianto di videosorveglianza e 1.453 euro per il veicolo di servizio.
Produttività positiva
Tutti questi dati portano a una conclusione, «la produttività dell’ufficio è sicuramente positiva» spiega ancora il pm Eugenia Menichetti. Essa si traduce in 1944 modelli 21 (reati a carico di persone note) sopravvenuti, 773 pendenti e la chiusura di 2068 procedimenti. Per quanto riguarda il modello 21 bis (reati di competenza del Giudice di pace), ai 254 pendenti se ne sono aggiunti 246 nuovi, con 341 conclusi. Per i modelli 44 (notizie di reato a carico di persone ignote), la procura ha esaurito 1638 procedimenti, a fronte di 664 pendenti e 1433 sopravvenuti. Da non dimenticare è anche l’attività in materia civile svolta dai pubblici ministeri, che si traduce in 4584 pareri e visti apposti, 5 negoziazioni assistite, 26 cause civili promosse e 75 partecipazioni alle udienze.
Fiore all’occhiello: l’Ufficio di collaborazione del Procuratore della Repubblica
Se la produttività della procura di Aosta può considerarsi «positiva», merito va dato anche all’istituzione (prima nel distretto della Corte d’Appello di Torino) dell’Ufficio di collaborazione del Procuratore della Repubblica. Questo, istituito il 30 ottobre 2017 ha permesso di «ridisegnare le competenze dei vice procuratori onorari» ha spiegato ancora Menichetti. I VPO, ora, possono svolgere le funzioni di pubblico ministero sia nella fase delle indagini preliminari che in quella del giudizio, permettendo ai sostituti procuratori di «delegare anche alcuni atti di indagine», nonché di assegnare ai Vpo stessi «i fascicoli di competenza del giudice di pace». Il tutto è stato fatto in un’ottica di «valorizzare la professionalità del magistrato onorario» e «migliorare le performance dell’ufficio», permettendo un più rapido smaltimento dei processi seriali.
(alessandro bianchet)