Stalking ai vicini di casa: padre e figlio ai domiciliari
Nell'udienza di giovedì, accolta la richiesta del pm Carlo Introvigne di aggravare la misura cautelare nei confronti di Massimo e Oliviero Furlan
L’aver «trasgredito la misura cautelare in corso (ossia il divieto di avvicinamento alle presunte vittime ndr.)» ha fatto scattare gli arresti domiciliari (su richiesta del pm Carlo Introvigne) per Massimo Furlan (76 anni) e Oliviero Furlan (51 anni), padre e figlio, imputati insieme alla moglie e madre, Giannina Grinfan (72 – tutti difesi dall’avvocato Corinne Margueret), in un processo per stalking, minacce e invasione della vita privata, ai danni dei vicini di casa di località Moulin a Saint-Marcel.
L’udienza
La decisione del giudice monocratico Marco Tornatore è arrivata a seguito dell’udienza di giovedì, nella quale sono state sentite le due presunte vittime dei soprusi, marito e moglie, genitori di quattro figli.
L’agire dei Furlan, nonostante la misura cautelare, secondo Tornatore, ha «costretto» i vicini a cercare di «cambiare abitazione», visto che lo «stato di paura non è diminuito», come non sono scomparsi nemmeno «i ripetuti comportamenti persecutori». Il giudice ha ritenuto così «manifestatamente inidoneo» il divieto di avvicinamento, considerando i domiciliari come «unica misura idonea» e avvertendo gli imputati che «in caso di ulteriore aggravante c’è il carcere».
(alessandro bianchet)