Vallo La Saxe: richiesta archiviazione anche per Rollandin
Tante le richieste di archiviazione del pm Carlo Introvigne nell'inchiesta sui lavori di costruzione dell'opera realizzare per riparare i villaggi sottostanti dalla frana; rimangono in piedi alcuni procedimenti
La sensazione era già stata anticipata nel numero del 5 febbraio di Gazzetta Matin, ma ora è arrivata la conferma. La procura di Aosta ha infatti chiesto l’archiviazione per molti degli indagati nell’ambito dell’inchiesta relativa alla realizzazione del Vallo di La Saxe.
Le archiviazioni
In una settimana a dir poco turbolenta, il pm Carlo Introvigne ha infatti chiesto l’archiviazione per l’ex presidente della Regione, Augusto Rollandin, per le accuse di truffa e falso ideologico. Stessa richiesta per i dirigenti regionali Raffaele Rocco, commissario delegato per l’emergenza, e Valerio Segor, per le accuse di truffa e turbativa d’asta. Per loro, però, contestualmente è stato aperto un nuovo fascicolo con l’accusa di malversazione (impiego illecito o illegittimo di denaro o di beni mobili, da parte di un amministratore o di un pubblico funzionario).
In via di archiviazione anche la posizione delle imprese aggiudicatarie dei lavori: il geometra Nazareno Fazari (avvocato Stefano Marchesini), responsabile del raggruppamento temporaneo di imprese, l’ingegnere Enrico Giamminuti (difeso dall’avvocato Corinne Margueret), amministratore unico e direttore tecnico di Dolmen Consorzio stabile Costruttori Valdostani Scrl, Giovanni Enrico Vigna (avvocato Davide Meloni) della Ivies Spa e Giulio Grosjacques (avvocato Stefano Moniotto), dirigente della Costruzioni stradali BGF Srl. Per loro l’accusa era di turbativa d’asta.
Abuso d’ufficio ed esercizio abusivo di professione: avanti
In mezzo a tutte queste richieste di archiviazione, ci sono altri procedimenti che continuano il proprio iter. In particolare, rimane in piedi l’inchiesta a carico di Valerio Segor (difeso dall’avvocato Valeria Fadda), Ronny Salvato (avvocato Massimo Sciulli) e Furio Saravalle (avvocato Carlo Laganà).
Segor, in quanto responsabile unico del procedimento, è accusato di abuso d’ufficio, in quanto avrebbe nominato «Furio Saravalle e Ronny Salvato progettisti architettonici per i lavori», «Furio Saravalle direttore dei lavori» procurando loro «intezionalmente […] un ingiusto vantaggio patrimoniale». Per Segor, Saravalle e Salvato (gli ultimi due geometri regionali dell’Ufficio interventi assetto idrogeologico), poi, la procura continua a ipotizzare anche il reato di concorso aggravato in esercizio abusivo della professione, in quanto avrebbero esercitato «abusivamente […] la professione di ingegnere», in particolare «co-firmando gli elaborati e le tavole recanti “progetto esecutivo”», «assumendo gli incarichi di progettista architettonico (Saravalle e Salvato)» e «assumendo gli incarichi di direttore dei lavori (Saravalle)».
L’opera
Ricordiamo i dettagli che hanno portato alla realizzazione del vallo, un’opera di protezione alta fino a 11 metri, larga fino a 20 e lunga 745, situata sulla destra orografica della Doire de Ferret. Insieme fu realizzato anche il cosiddetto “bypass”, utile a scongiurare lo straripamento del torrente in caso di collasso delle masse instabili del Mont de La Saxe. I lavori iniziarono il 22 aprile 2014 (alla presenza del prefetto Franco Gabrielli, ex capo della Protezione civile), al termine di procedure di affidamento dell’intervento per un totale di 6.106.890 euro (Iva esclusa). Alla gara per l’affidamento dei lavori in via d’urgenza – nell’ambito dello «stato di emergenza» dichiarato dal Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2014 (rinnovato il 10 luglio 2014 per altri 180 giorni) – vennero invitati nove operatori economici, associati in tre raggruppamenti temporanei di imprese. Ad aggiudicarsi l’opera – con un ribasso del 15,067% – fu il raggruppamento composto da Consorzio stabile Valle d’Aosta (capogruppo mandataria), Dolmen Consorzio stabile Costruttori Valdostani Scrl di Saint-Christophe, Ivies Spa di Pontey e Costruzioni stradali BGF Srl di Issogne (mandanti). La fine lavori – originariamente prevista per il mese di agosto 2014 – fu posticipata alla fine del mese di ottobre 2014 a causa di alcuni «leggeri rallentamenti» durante le diverse lavorazioni e per via di «una variante che interessa la costruzione del bypass».
(al.bi.)