Aosta: sarà rimosso il matitone ‘Je suis Charlie’ in piazza Narbonne
Se n'è parlato, per l'ennesima volta, in consiglio comunale, dopo la mozione presentata da Etienne Andrione (Lega).
Aosta congeda il matitone Je suis Charlie, dedicato alla strage del 2015 nella redazione di Charlie Hebdo, a Parigi.
Lo ha stabilito il Consiglio comunale di Aosta nel corso della riunione di oggi, giovedì 27 settembre.
LA MOZIONE
Étienne Andrione (Lega) ha presentato una mozione per impegnare la Giunta a procedere con la rimozione del matitone sito in piazza Narbonne. Nella sua esposizione, Andrione ha commentato: «Nessun reiterato vilipendio nei confronti della memoria delle vittime di disastri può essere considerato satira, proprio come la libertà di espressione non deve essere confusa con la licenza di diffamare o calunniare chi non può difendersi».
Il consigliere ha poi ricordato che, in due diverse occasioni, il Consiglio si era espresso sulla questione legata alla matita di piazza Narbonne.
In particolare, nel 2017, in occasione della discussione di una mozione sul punto, il Consiglio comunale di Aosta aveva deciso di inviare una lettera al direttore di Charlie Hebdo per richiamare il giornale a una linea editoriale meno calunniosa nei confronti delle vittime «e, ove possibile, più solidale con esse, così come il resto del mondo e la città di Aosta si dimostrarono solidali con le vittime della redazione del giornale».
La lettera, tuttavia, non ricevette nessuna risposta.
LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO
Le due precedenti iniziative affrontate in Consiglio, dedicate alla rimozione della matita, erano state presentate facendo anche riferimento alla pubblicazione delle vignette ‘satiriche’ relative al terremoto di centro Italia (la prima) e alla tragedia di Rigopiano (la seconda).
Questa volta, a far traboccare il vaso (e a mettere d’accordo 14 consiglieri) sembrerebbe essere stata la copertina che Charlie Hebdo ha dedicato alla tragedia di Genova.
IL DIBATTITO
La prima a prendere la parola è stata la vicesindaco, Antonella Marcoz: «Anche io non apprezzo questa satira così pesante. Qui non si tratta di una questione politica, ma di una questione che tocca la sensibilità di ognuno di noi».
È poi intervenuto il consigliere Gianpaolo Fedi (gruppo misto di minoranza), il quale, pur condividendo le osservazioni presentate da Andrione e Marcoz, ha dichiarato: «Stiamo sbagliando il bersaglio. Il matitone di piazza Narbonne è un simbolo, non un manufatto creato per sostenere la redazione del giornale. Un conto è se si vuole rimuovere la matita perché non è più un simbolo o perché sono cambiate le circostanze, ma non concordo con la scelta di toglierla perché non condividiamo le vignette pubblicate dal giornale».
Una linea simile è stata quella scelta da Carola Carpinello (AltraVdA), la quale ha affermato che, approvando la mozione, «darete una bella mazzata alla libertà di opinione e al significato che ha quella matita. Io voterò contro».
Voto contrario alla mozione anche quello annunciato dal MoVimento 5 stelle: «Parliamo da due giorni dei problemi della gente. Dare spazio a questioni come questa significa sprecare energie».
Nel dibattito è poi intervenuto l’assessore comunale alle finanze, Carlo Marzi, il quale si è detto d’accordo con la rimozione perché «è un modo per smorzare il vento che soffia nelle vele di chi, in questi anni, ha sfruttato temi come questo per parlare alla pancia e non alla testa».
Non convinto, invece, l’assessore alle politiche sociali, Luca Girasole: «Bisogna decidere cosa si intende per satira e se dobbiamo accettarla, non solo quanto tocca gli altri, ma anche quando tocca noi. Preferisco tornare a parlare dei problemi della città».
IL VOTO
Dei 25 consiglieri presenti, 14 hanno espresso voto favorevole, 4 si sono astenuti e 7 hanno votato contro: risultato, mozione accolta.
Il matitone Je suis Charlie sarà rimosso.
Nella foto, il matitone in piazza Narbonne.
(federico donato)