I sindaci valdostani bocciano la variazione di bilancio della Regione
Puntano il dito contro la manovra perché non prevede risorse per il mantenimento in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici
I sindaci valdostani, riuniti in assemblea, bocciano la seconda variazione di bilancio regionale. Nella deliberazione, assunta all’unanimità, evidenziano che la manovra regionale non prevede risorse per il mantenimento in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici, così come sono insufficienti gli impegni finanziari a favore del settore agricolo.
Disarmati contro il rischio idrogeologico
A questo proposito, Speranza Girod, sindaco di Fontainemore e responsabile politico della consulta 2 “Finanza locale e tributi”, sottolinea che «il rischio idrogeologico di questi ultimi giorni, il mancato finanziamento della legge regionale 18 gennaio 2001 “Organizzazione delle attività regionali di protezione civile”, della legge regionale 2009 e del Piano straordinario di investimenti per i Comuni, non permette ai sindaci valdostani di governare il territorio di cui sono responsabili e di mettere i propri cittadini nelle condizioni di sicurezza».
Ha poi proseguito Girod: «La salvaguardia del territorio è la nostra priorità, e questa passa anche dal mantenimento del tessuto imprenditoriale agricolo. Per questo l’assemblea del Cpel, nel marzo scorso, al momento della prima variazione di bilancio, aveva richiesto delle risorse che sono state confermate solo parzialmente, con una contrazione del 37% rispetto al 2017. Non possiamo permetterci nessun’altra chiusura di azienda, e questo lo diciamo chiaro da molto tempo».
Tempi non rispettati
Riflessioni sul ruolo dell’Assemblea sono state espresse anche da Franco Manes, presidente del Cpel, che ha rilevato: «Troppo spesso non sono rispettati dal legislatore i tempi, peraltro previsti dalla legge regionale 54 del 1998, indispensabili per riunire gli amministratori e fare dei ragionamenti seri sulla costruzione delle leggi regionali. Operare sempre in condizioni di emergenza, anche su atti e provvedimenti ordinari, non è un metodo adeguato e costruttivo per il consolidamento dei rapporti istituzionali, e di fatto, sminuisce il ruolo del Consiglio permanente e dei Sindaci valdostani».
Perplessità sull’accodo finanziario
L’Assemblea ha inoltre espresso «assoluta contrarietà e grande preoccupazione» in merito alla rinuncia al contenzioso finanziario con lo Stato e al conseguente accordo approvato dalla Giunta regionale, per complessivi 123 milioni di euro in sette anni, di cui 10 milioni nel 2019 e nel 2020 e 20 milioni dal 2021 al 2025, rinunciando per controparte ai 244 milioni di eurorichiesti con il contenzioso. A questo proposito, i rappresentanti degli enti locali avevano sostenuto pienamente il ricorso promosso dall’Amministrazione regionale alla Corte Costituzionale per richiederne l’illegittimità costituzionale, ritenendo ancora oggi di avere pieno titolo all’ottenimento di tali risorse.
(re.newsvda.it)