Allarme lupo: pronti gli indennizzi per gli allevatori
Paolo Oreiller, dirigente della struttura flora, fauna, caccia e pesca e l'assessore Albert Chatrian
ATTUALITA'
di Erika David  
il 04/01/2019

Allarme lupo: pronti gli indennizzi per gli allevatori

Entro fine mese saranno erogati i risarcimenti per la totalità dei capi abbattuti a causa del lupo nel 2018 e parte del 2017

La giunta regionale si mobilita per contrastare l’allarme lupo. Entro fine mese saranno erogati gli indennizzi per la totalità dei capi abbattuti nel 2018 e in parte del 2017, per un totale di 36 mila euro.

Lo ha comunicato l’assessore alle risorse naturali, Albert Chatrian, rispondendo alle sollecitazioni di allevatori e associazioni di categoria, in seguito all’attacco della notte di Capodanno a Issogne.

Il “piano lupo”

«La criticità c’è e va affrontata, vedremo di essere rapidi nei pagamenti e entro fine mese erogheremo gli indennizzi» dice Chatrian.

Guardando al futuro l’amministrazione regionale ha intenzione di aderire al progetto Life WolfAlps 2019/2024 che prevede dall’Unione europea 500 mila euro per la gestione del fenomeno lupo, somma che va ad aggiungersi a quanto già previsto in bilancio.

Life WolfAlps

Il progetto si articolerà su quattro direzioni.

-Attivazione di squadre di pronto intervento per dare risposte immediate agli allevatori

Assistenza tecnica

Formazione

Comunicazione

«Cercheremo di far fronte comune con le altre regioni coinvolte – ha aggiunto l’assessore -. Oltre a essere una criticità la presenza del lupo ha delle potenzialità interessanti dal punto di vista della biodiversità». Chatrian ha inoltre ricordato come sono riattivati i contributi per la prevenzione degli attacchi che per il 2018 prevedono lo stanziamento di 160 mila euro (60 mila euro per il lupo e 100 mila per danni alle colture) e che salgono a 200 mila euro per il 2019.

Tra le azioni che saranno intraprese a breve l’assessore all’agricoltura Laurent Viérin ricorda inoltre la riattivazione del tavolo di confronto con Arev e Coldiretti.

Monitoraggio

Paolo Oreiller, dirigente della Struttura flora, fauna, caccia e pesca, ha sottolineato come la problematica vada affrontata soprattutto dal punto di vista della gestione della specie. «Gestione che prevede un monitoraggio sistematico degli esemplari e degli ibridi» sottolinea Oreiller. Secondo le azioni messe in campo nel 2018 sono stati censiti 4/5 branchi di circa 5 esemplari l’uno. Non sono stati individuati ibridi.

(erika david)

 

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