‘Ndrangheta, vice sindaco Aosta: «non mi vergogno di essere unionista»
Il consigliere Vincenzo Caminiti: «non vedo Sorbara come uno 'ndranghetista, l'ho sempre visto come una colf, al lavoro, col pennello in mano o a zappare».
‘Ndrangheta, vice sindaco di Aosta: «non mi vergogno di essere unionista».
In Consiglio comunale, è in discussione l’ordine del giorno sul tema ‘nrangheta in Valle d’Aosta.
Dopo l’intervento di alcuni consiglieri ha preso la parola il vice sindaco Antonella Marcoz: «non mi vergogno di essere unionista – ha commentato – come non esiste l’equazione calabrese uguale ‘ndranghetista, non esiste l’equazione unionista uguale ‘ndranghetista.
Il mio Movimento ha espresso chiara la sua posizione, sospendendo gli iscritti coinvolti.
Come in ogni famiglia, le mele marce possono esistere ma non posso accettare che si dica – perchè è stato detto, non l’ho mica inventato – che tutti gli unionisti sono marci.
L’Union non ha alcuna preoccupazione di tornare alle urne».
Del suo nome ‘spuntato’ in qualche intercettazione e dissociandosi da qualsiasi coinvolgimento e precisando, «in oltre cinquant’anni di vita ad Aosta di essere entrato forse cinque volte nel locale di Tonino Raso», ha parlato il consigliere del gruppo misto di maggioranza Vincenzo Caminiti che, pur confidando nella giustizia, si è detto sconcertato per le accuse mosse al consigliere regionale Sorbara.
«Poi magari dovrò ricredermi – ha detto – ma io non mi immagino un Sorbara ‘ndranghetista, semmai un Sorbara versione colf, con pennello in mano, con la zappa, a lavorare tra la gente».
Il consigliere Antonio Crea ha detto che voterà convintamente l’ordine del giorno, «condanno ogni forma criminale, non solo la ‘ndrangheta, che va condannata perchè arreca danno ad altri, invitando a lavorare per creare un tessuto di legalità».
Il dibattito è in corso.
Nella foto in alto, l’intervento della vice sindaca Antonella Marcoz.
(c.t.)