Scontro aereo – elicottero sul Rutor, identificate le ultime tre vittime
Sono i coniugi tedeschi Christoph Jakob e Sattler Ingrid Jakob, entrambi di 58 anni, e l’imprenditore bavarese Maximilian Karl Ludwig Schierer (48) le ultime tre delle sette vittime dello scontro tra un aereo da turismo e un elicottero sopra al ghiacciaio del Rutor (La Thuile) avvenuto venerdì 25 gennaio. Lo si è appreso oggi, lunedì 28, al termine di un incontro in procura ad Aosta, nel quale il sostituto procuratore Carlo Introvigne ha stabilito insieme ai militari della guardia di finanza e dell’Arma dei carabinieri i prossimi passi dell’indagine, dalla documentazione da acquisire alle persone da ascoltare.
E’ stata disposta l’autopsia sui sette corpi.
In base alle prime ipotesi della procura, è verosimile che al momento dello scontro l’elicottero fosse in volo per portare in quota gli sciatori.
Inoltre gli inquirenti ritengono ragionevole che dall’aereo non sia stato pronunciato il cosiddetto “messaggio all’aria”, utilizzato per comunicare via radio la propria presenza durante il volo a vista. L’esatta dinamica dell’incidente. comunque, non è ancora stata definiata.
Schierer era socio di una squadra di hockey (gli Straubing Tigers) che milita nella massima divisione del campionato tedesco.
Insieme ai coniugi Jakob e a Schierer, sul velivolo c’erano il pilota toscano Maurizio Scarpelli, di 53 anni, la guida alpina che lo accompagnava, Frank Henssler (49), tedesco trapianto a Gressoney-La-Trinité – entrambi morti – e Martin Werner, tedesco di 34 anni, l’unico sopravvissuto, insieme al pilota e istruttore di volo francese Philippe Michel (63) che si trovava sull’aereo partito da Mégève (Francia) insieme a due allievi, il belga Arnaud Goffin (51) e il francese Bruno Marais (59).
Philippe Michel che volava sull’aereo francese è in stato di fermo per disastro aereo colposo aggravato e omicidio colposo plurimo aggravato da sabato. È ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Umberto Parini di Aosta. È difeso dagli avvocati Jacques Fosson e Alessio Iannone. «Il nostro assistito è ancora sotto shock – hanno spiegato -. Al momento è un po’ prematuro riuscire a ricostruire l’evento in base alla sua testimonianza. In questa fase è necessario cercare di capire cosa è accaduto con esattezza. Per ora è lui a chiedere a noi cosa è successo».
Sabato Michel si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero.
(re.newsvda.it)
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