Processionaria del pino: problema arginato in VdA
Calo dell'80% dei nidi per ettaro
Si è parlato anche di ”processionaria del pino” nell’ultimo consiglio regionale di febbraio, problema che ha già avuto più volte la ribalta in aula. Il problema – dati alla mano – è arginato: diminuiti circa l’80 per cento i nidi per ettaro. A ritornare sull’argomento il consigliere Andrea Manfrin(Lega).
La risposta
A rispondere è stato l’assessore all’ambiente Albert Chatrian. «Il Corpo forestale della Valle d’Aosta ha rilevato la diffusione e l’intensità dell’attacco del parassita del pino silvestre ed ha rilevato che, nel periodo 2016-2018, sono stati interessati dall’attacco circa 1.000 ettari con 650 nidi a ettaro. Nell’inverno 2018-2019, risultano colpiti dalla processionaria 70 ettari con 130 nidi, con una diminuzione di circa l’80 per cento dei nidi per ettaro». Per l’assessore Chatrian «gli interventi iniziati nel 2016 proseguiranno nel 2019 e si dovrebbero concludere nel 2020». La Valle d’Aosta, per il periodo 2019-2012, ha aderito ad un programma Interreg Italia-Svizzera che ha come capofila il Corpo forestale della Valle d’Aosta.
E’ del 2013 l’incremento esponenziale della processionaria. Da allora sono stati raccolti numerosi dati ed informazioni sulla biologia della specie e sulle modalità più efficaci per affrontare tale problematica. «Sulla scorta dei dati raccolti, nel 2016 è stato elaborato il Piano quinquennale di lotta citato, reso operativo a partire dall’estate dello stesso anno». A parlare è ancora Chatrian. «Il risultato atteso da questo piano di interventi è duplice; un ritorno ad una presenza endemica della processionaria, cioè in normale equilibrio con l’ambiente, che corrisponde cioè ad una situazione in cui il lepidottero è limitato ai contesti forestali, con bassa intensità di nidi ad ettaro, e aspetto altrettanto importante, l’eradicazione delle colonie più pericolose per la salute umana, quali quelle presenti nelle aree verdi pubbliche e negli spazi destinati alla cittadinanza».
(a.c.)