Corruzione in VdA: la Regione non si costituirà parte civile in Appello
Secondo Fosson: «Le ragioni dell'Amministrazione sono tuttora suscettibili di essere pienamente tutelate»
Corruzione in VdA: come anticipato da Gazzetta Matin nell’edizione di lunedì 1° aprile, la Regione autonoma Valle d’Aosta non potrà costituirsi parte civile nel secondo grado di giudizio. La conferma è arrivata in Consiglio Valle a seguito di un’interrogazione a risposta immediata del consigliere leghista, Paolo Sammaritani. Il riferimento è al processo (rito abbreviato) incentrato su un presunto giro di corruzione in Valle che – secondo i Tribunale di Aosta – vede coinvolti l’ex presidente della Regione Augusto Rollandin, l’ex dirigente Finaosta e consigliere delegato del Forte di Bard Gabriele Accornero, e l’imprenditore Gerardo Cuomo. I tre imputati “principali”, sono stati condannati dal gup Paolo De Paola a 4 anni e 6 mesi (Rollandin e Accornero) e a 3 anni e 8 mesi (Cuomo).
L’interrogazione
Mercoledì 3 aprile, durante la seduta consiliare, Sammaritani ha chiesto al presidente Antonio Fosson «notizie in merito all’adozione di eventuali atti prodromici alla costituzione di parte civile della Regione nel “processo corruzione VdA”». In particolare, il consigliere della Lega intendeva «sapere se siano stati effettuati atti prodromici alla costituzione di parte civile nel summenzionato procedimento penale». Sammaritani sembrerebbe far riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal presidente a margine della conferenza stampa di Giunta di venerdì scorso. Fosson aveva detto: «Questo Consiglio rifiuta ogni atteggiamento o cultura legata alla corruzione. Noi continuiamo a lavorare per il cambiamento, nella legalità, in una situazione molto difficile per la nostra regione. Nel primo grado di giudizio abbiamo ritenuto non costituirci parte civile per l’ipotesi di danno erariale; di qui in avanti, i nostri uffici valuteranno il da farsi».
La risposta del presidente
«Premetto che la costituzione di parte civile ha come unica funzione di consentire l’azione civile nel processo penale per il risarcimento del danno conseguente al reato – ha spiegato Fosson in aula mercoledì -. Tale azione non è l’unica a disposizione del danneggiato, in questo caso l’Ente pubblico, in quanto può sempre essere esercitata un’azione civile autonoma in esito al procedimento penale. Nel caso specifico, inoltre, il danno è suscettibile di ricadere anche nella giurisdizione della Corte dei Conti». Passando poi al procedimento penale oggetto dell’interrogazione, il presidente ha aggiunto: «L’avviso di fissazione dell’udienza preliminare, fissata per il 19 novembre e poi rinviata a data successiva, è stato notificato il 30 luglio 2018. L’Avvocatura regionale, nelle sue funzioni di rappresentanza della persona offesa, aveva effettuato a suo tempo accesso al fascicolo delle indagini, dal quale non era emerso alcun danno patrimoniale, bensì eventualmente un danno d’immagine». Per quest’ultima tipologia di danno, «l’Amministrazione si riserva di agire in sede civile e/o di effettuare segnalazione alla Corte dei Conti». Le ragioni dell’Amministrazione, sotto tale profilo, «pertanto sono tuttora suscettibili di essere pienamente tutelate» ha concluso Fosson.
La replica di Sammaritani
Il consigliere del Carroccio ha replicato che la costituzione di parte civile non sarà più possibile, invece sarebbe stata necessaria a tutela dell’immagine dell’Amministrazione regionale. A questa decisione, il Consigliere Sammaritani ritiene che si possa dare unicamente una lettura politica: «Non ci si poteva costituire parte civile nei confronti del massimo esponente del partito più rappresentato». Sammaritani si è infine rammaricato della mancanza di coerenza dell’attuale Governo.
La costituzione di parte civile
Di norma, la costituzione di parte civile deve avvenire per l’udienza preliminare, o comunque fino a che non siano compiuti gli adempimenti relativi alla costituzione delle parti. La Regione però, nelle fasi iniziali del processo, aveva deciso di non costituirsi in giudizio; quindi, il diritto è “decaduto”.
In foto, il consigliere Paolo Sammaritani.
(fe.do.)