Consiglio Valle: Bertin rimprovera a Rini ”poca imparzialità”
Il riferimento è alla costituzione della movimento di Front Valdotain di cui il presidente del Consiglio è tra i promotori
Consiglio Valle: Bertin rimprovera a Rini ”poca imparzialità”. L’Assemblea regionale di metà aprile è cominciata con l’accusa del consigliere di Rete civica Alberto Bertin di poca ‘imparzialita’ lanciata nei confronti della presidente del consiglio Emily Rini. Bertin ha affermato che «non si può contemporaneamente rappresentare il proprio partito ed essere imparziale nella gestione della presidenza». Secca e articolata la risposta del presidente Rini.
«Siamo stati eletti per svolgere a pieno il nostro ruolo da consiglieri regionali; non solo abbiamo il diritto, ma anche il dovere di portare avanti il nostro ruolo politico». «Mi stupisco che proprio da lei venga messo in discussione un diritto costituzionalmente garantito». «Il presidente del consiglio deve garantire un’imparzialità durante lo svolgimento delle proprie mansioni; io rivendico la mia condotta equidistante e mai squilibrata nei confronti delle forze presenti in quest’aula». Secondo Bertin «i presidenti delle assemblee elettive, in ragione del loro ruolo super partes, pur partecipando al dibattito politico, non svolgono un’attività partitica significativa».
Chiaro il riferimento di Bertin alla nascita di Front Valdôtain di cui il presidente del Consiglio è tra i promotori.
L’antefatto
Il neonato movimento punta su un’Italia federale e un’Europa delle Regioni; sulla zona franca d’impresa; sul sostegno al popolo delle partite Iva; sulla famiglia; sul potenziamento dei servizi socio-assistenziali; sulla tutela del territorio e delle produzioni locali.Nel presentarlo Rini, ha rivendicato la vicinanza ai valori cattolici e liberali. «Si tratta di un progetto aperto al contributo di tutti coloro che hanno nel cuore la Valle d’Aosta; l’essere fortemente e convintamente regionalisti è il nostro tratto distintivo.
Abbiamo percepito come la gente si sia ormai stufata di sentire parlare sempre e soltanto di Autonomia; se poi nessuno ha il coraggio, la forza o la chiarezza di idee di dirci come la si intende declinare, questa Autonomia. Per questo noi ci prefiggiamo di diramare qualche comunicato in meno, meno slogan e proclami, ma più azioni concrete, anche piccole ma mirate, che sappiano dare le risposte che il territorio valdostano si aspetta. Noi preferiamo la concretezza, e a tal proposito i nostri punti salienti sono stati inseriti in un apposito manifesto di intenti».
(al.ca.)