Mozione di sfiducia a Baccega: Rete civica e Adu annunciano l’astensione
Dopo otto ore di dibattito sulle dimissioni del consigliere Claudio Restano arriva il nome del suo sostituto alla segreteria dell’ufficio di presidenza del Consiglio: è quello di Jean-Claude Daudry, consigliere di Alliance valdôtaine. Passa con 18 voti. Su Daudry la maggioranza c’è ma è a 18. Il percorso di scopo sdoganato da Fosson ne prevederebbe 19 (17+2 Rete civica). E inizia la discussione sulla mozione di sfiducia contro l’assessore alla Sanità Mauro Baccega. Già annunciata le astensioni di Daria Pulz, Chiara Minelli e Albert Chatrian.
A illustrarla il consigliere di Mouv’ Roberto Cognetta che su tutto ricorda le lunghe liste di attesa. «La pregherei di raccontare la verità in futuro».
Fosson, percorso di scopo
Ultimo a intervenire nel dibattito sulle dimissioni dell’ex collega di movimento è stato il presidente della Regione Antonio Fosson. «Ci sono delle storie di comunicazione difficili da accettare. La mia non è solo una delusione politica. Vedi Claudio la gente non capisce molto ”sto un po’ più a sinistra, sto un po’ più a destra’ ma capisce che non siamo capaci di andare d’accordo e di dare una stabilità alla Valle d’Aosta. Questo è molto triste per tutti. L’importante è che i 17 siano compatti come l’hanno dimostrato. Questo nuovo percorso lo inizio con molta umiltà. Non è una situazione agevole. Siamo qui per servire i valdostani. Non sono andato a cercare voti ma incontrato persone di grande responsabilità che hanno proposto un percorso di scopo. Non ci sono alternative, ci proviamo».
La mozione di sfiducia
«L’obiettivo non è tanto la sfiducia ma il tiro al bersaglio che inizia da Baccega. In cinque mesi di assessorato fosse riuscito a risolvere tutti i problemi avrei cambiato opinione su Baccega» commenta il capogruppo di M5S Luciano Mossa che legge alcune delle motivazioni balzane come «la mortalità, l’alcolismo, i suicidi». Bastava scrivere «siete in 17 e vi vogliamo buttarvi giù a uno a uno fino a che non si torna alle urne».
Per Paolo Sammaritani (Lega) «l’assessore nega le difficoltà. La sanità costa circa 32.200 euro pro capite all’anno,seconda per costi solo a Bolzano, ma ha i risultati tra i peggiori in Italia. Non abbiamo più un osservatorio epidemiologico. In passato avevamo begli studi».
Le astensioni
«E’ l’ennesima puntata dello Charaban ma meno ridanciana. Bloccare l’operatività del Consiglio e fare cadere a uno a uno gli assessori: è questa la strategia. A questi metodi Adu non ci sta. Non ci interessano i complotti. Il concetto del capro espiatorio non è nelle nostre corde. Usare la salute per fare cadere un governo è una cosa vergognosa» scandisce in aula Daria Pulz, annunciando l’astensione.
«Riteniamo sia stato un errore nominare Baccega quale assessore alla Sanità. Non lo abbiamo votato. Detto questo la mozione è palesemente strumentale. Non è una reale preoccupazione migliorativa. Qui si elencano una serie di dati sedimentati negli anni e frettolosamente si danno le colpe a Baccega» dice Chiara Minelli (Rete civica), annunciano l’astensione.
(danila chenal)
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