Cva: avanti con la norma di attuazione in materia di acque
Il Consiglio Valle ha approvato un emendamento che va in questa direzione
Sulla Compagnia valdostana delle acque passa la proposta presentata dai 17 (maggioranza residua) + 2 (Bertin-Minelli) incentrata sulla norma di attuazione in materia di utilizzo delle acque, soluzione cara a Rete civica. La proposta incassa pure il sì di Adu e M5S.
L’emendamento
L’emendamento presentato in aula impegna «la giunta regionale a procedere speditamente, per quanto nelle sue competenze, alla definizione e concertazione nell’ambito della Commissione paritetica Stato-Regione, di una norma di attuazione dello Statuto che consenta alla Regione Valle d’Aosta di avere più ampie prerogative in materia di utilizzo di acque pubbliche a scopo idroelettrico e preveda procedure particolari nella rassegnazione delle autorizzazioni delle grandi derivazioni per una società che sia interamente pubblica, organo strumentale della Regione stessa».
Respinta la risoluzione a firma Movimento 5 Stelle, Stefano Ferrero (Mouv’) e Lega Valle d’Aosta che chiedeva di «condurre una valutazione delle attività della società Cva negli ultimi esercizi» e invitava a «non rinnovare l’affidamento degli incarichi apicali del cda della Cva agli attuali amministratori».
Il dibattito
Nessun margine per il dialogo, nessuna propensione per la condivisione lamenta Luigi Vesan (M5S) «neppure dopo il riassestamento». A evocare le mire di Iren su Cva è la consigliera di Adu Daria Pulz. «Qualsiasi decisione sulla società, riteniamo, debba essere sottoposta a referendum consultivo popolare». Ricorda poi la frase di Emile Chanoux: « La Vallée d’Aoste est fille de ses eaux».
Ricorda il presidente della Giunta Antonio Fosson che sta scritto «nell’accordo tecnico-amministrativo con Rete civica. Si metteranno in moto approfondimenti per eventuali soluzioni diverse, ma attendiamo in tempi brevi una risposta sulla norma di attuazione».
(danila chenal)