Consiglio Valle: ”vecchia carampana” alla consigliera Daria Pulz, spunta una risoluzione
Sarà presentata nel pomeriggio una risoluzione nella quale i consiglieri, salvo Lega, Mouv', Mossa e Vesan dei 5 stelle, prendono le distanze dalle offese proferita da Diego Lucianaz
«Prendere le distanze e definire inaccettabili il comportamento e il linguaggio utilizzati da un consigliere della Lega VdA nei confronti di una collega durante la riunione del Consiglio Valle del 2 luglio, oltre a invitarlo a chiedere scusa alla collega e all’intera Assemblea».
E’ quanto prevede una risoluzione, firmata da tutti i consiglieri tranne Mossa e Vesan del M5S, dalla Lega Vda e da Mouv’ – che riguarda Diego Lucianaz (Lega Vda), accusato di aver rivolto l’epiteto ‘vecchia carampana’ alla collega Daria Pulz (Adu) durante la discussione sull’accordo tra la maggioranza e Rete civica. Il consigliere leghista nella serata di martedì 2 luglio si era inalberato con la consigliera di Adu che aveva denunciato la deriva fascista della Lega salviniana. «Non accetto di essere chiamato fascista da una vecchia carampana. Non voglio mai più sentirmi chiamato così».
La bozza
«Il Consiglio Valle è la sede della più alta Istituzione rappresentativa della Valle d’Aosta ed è essenziale che gli eletti adottino un comportamento e un linguaggio rispettosi del ruolo che sono chiamati a ricoprire. L’animosità del dibattito e l’antagonismo politico non giustificano l’uso di un linguaggio grossolano; offensivo; volgare. Gli insulti personali e sessisti non devono appartenere alla nostra Assemblea; rappresentano la peggiore espressione della mancanza di civiltà e testimoniano il ritorno, all’interno di certi partiti politici, di atteggiamenti barbari, violenti e inaccettabili. Infine, l’uso del patois per rivolgere pesanti insulti a una collega danneggia non solo la persona ma anche questa lingua ancestrale».
Le schermaglie
E’ cominciata questa mattina, con il solito ”Stop&Go” che contraddistingue sovente i lavori consiliari, la seconda giornata dell’assemblea legislativa valdostana. All’ordine del giorno ci cono circa novanta provvedimenti che aspettano, alcuni da mesi, di essere discussi. La seduta non era praticamente neppure iniziata ed è arrivata la prima richiesta (della maggioranza) di una sospensione. A stretto giro di posta, non appena rientrata in aula la pattuglia maggioritaria, ad uscire, dopo canonica richiesta, è stata la truppa di opposizione.
Braccio di ferro
Quando poi il dibattito è cominciato è arrivato subito il primo braccio di ferro tra le due parti: motivo del contendere la richiesta di inversione dell’ordine del giorno avanzata dalla maggioranza «per affrontare il più presto possibile la questione Casinò (il 9 luglio è prevista l’assemblea dei creditori) e dare le risposte che la gente valdostana aspetta sul futuro della casa da gioco.
Alla richiesta maggioritaria la minoranza avrebbe anche risposto positivamente «a condizione – ha detto il portavoce(in questa occasione) Roberto Cognetta – che l’inversione partisse dopo il dibattito su una interrogazione centrata anch’essa sulla casa da gioco». E qui l’ipotesi di «entante cordiale» è naufragata. La maggioranza ha detto ”no” all’istanza minoritaria e Cognetta ha colto l’occasione per affermare «che il governo ha paura di discutere certi argomenti».
Al voto sull’inversione, comunque, la maggioranza ha tenuto botta e la proposta è passata con l’ormai consolidato 19 a 16. Intanto, questa querelle, alla faccia dell’urgenza del problema Casinò e la massa di pratiche da esaminare sui tavoli dei consiglieri sia voluminosa, mezza mattinata se n’è andata praticamente a vuoto. In attesa di toccare la mina vagante ‘casinò’ e la definizione, attraverso un progetto di legge, del futuro degli ormai famosi 48 milioni, erogati da Finaosta e destinati ad entrare nel patrimonio della casa da gioco, l’assemblea ha trovato il tempo di discutere quattro mozioni (abbastanza datate) proposte della minoranza. Nel tentativo di rimettersi in pari con i tempi di lavoro, il consiglio regionale ha in ogni caso programmato per questa sera la seduta notturna.
(a.c.)