Carampana: il sindacato condanna le offese in aula alla consigliera Pulz
Solidarizza con la collega la consigliera del M5S Manuela Nasso
Continua a fare discutere l’offesa rivolta in patois dal consigliere leghista Diego Lucianaz che in Consiglio Valle ha apostrofato la collega di Adu Daria Pulz, definendola carampana. A prendere posizione sono la Flc-Cgil e la consigliera del M5S Manuela Nasso, i cui colleghi Luciano Mossa e Luigi Vesan non hanno sottoscritto la risoluzione con la quale si stigmatizzava il comportamento.
Il sindacato
«Profonda amarezza per quanto successo nell’aula consiliare della Regione Valle d’Aosta, dove il consigliere leghista Diego Lucianaz ha offeso la collega Daria Pulz con biechi insulti sessisti e con un linguaggio ingiurioso che poco si conciliano con il ruolo di rappresentanza politica che i consiglieri ricoprono». E’ quanto si legge in una nota del sindacato.
«Ma, ancor più grave, è la mancata iscrizione, perché non ha ottenuto la maggioranza dei voti, di una risoluzione del Consiglio regionale che prendeva le distanze dal comportamento incivile di Diego Lucianaz. 13 consiglieri hanno pertanto avallato un comportamento irrispettoso delle istituzioni e delle persone. Alcuni partiti quando non hanno idee politiche da esprimere, manifestano la loro incapacità attraverso violenza verbale, prepotenza e arroganza, confermando di fatto un modus operandi fascista». «L’aula consiliare torni a diventare il luogo del confronto e della programmazione politica per il bene dei cittadini, non una barbara arena».
Nasso, comportamento più consono
«Purtroppo non è stata iscritta all’ordine del giorno una risoluzione firmata da 21 consiglieri. Questo documento in sostanza chiedeva di prendere le distanze e definire inaccettabili il comportamento e il linguaggio utilizzati da un consigliere nei confronti di una collega durante la riunione del Consiglio Valle di martedì 2 luglio, oltre a invitarlo a chiedere scusa alla collega e all’intera Assemblea. Il Consiglio Valle è la sede della più alta Istituzione rappresentativa della Valle d’Aosta ed è fondamentale che noi eletti adottiamo un comportamento e un linguaggio rispettosi del ruolo che siamo chiamati a ricoprire.
Credo che la rivalità politica non giustifichi mai e poi mai l’uso di un linguaggio offensivo e volgare. È capitato che alcuni colleghi mi dessero dell’ “imbarazzante” ma mai mi sarei sognata di rispondere insultando, ho sempre risposto anche in modo acceso, ma senza offese. Gli insulti personali non dovrebbero appartenere alla nostra e a nessuna assemblea. Recentemente sono stata a Roma e ho partecipato a una riunione sulle pari opportunità dove era presente anche il sottosegretario Spadafora, incontro in cui ho approfondito queste tematiche che mi stanno particolarmente a cuore e più faccio politica e più mi stanno a cuore».
No a sdoganamento frasi odiose
«Mi rendo conto che c’è ancora molto da fare e combattere per queste battaglie non è solo presenziare qua e là a conferenze e proiezioni di film ma è cercare di fare qualcosa di concreto quando se ne ha l’opportunità: come un’iniziativa consiliare. Inoltre, penso che la non-iscrizione di una risoluzione, da alcuni considerata strumentale, su un tema davvero molto delicato visti i tempi che corrono dove odiose frasi sono sdoganate e legittimate mi pare una presa di posizione discutibile. Una soluzione sarebbe stata quella di iscrivere comunque l’iniziativa ed eventualmente in sede di discussione e votazione dire la propria e lì, solo lì, votare contro con adeguata argomentazione. Mi dispiace che ancora una volta venga sottovalutata una deriva grave dei nostri tempi».
(d.c.)