Forte di Bard, Stefano Ferrero (Mouv’): «i dati sul personale subito o ricorro al Tar»
Il consigliere regionale invita la presidente dell'Associazione Badéry a fare il suo dovere o a cambiare mestiere
«Se il nuovo presidente dell’Associazione Forte di Bard (Ornella Badéry) non sa fare il suo mestiere torni a fare quello che vuole ma lasci perdere il Forte». Non fa giri di parole Stefano Ferrero, capogruppo di Mouv’. A scatenare la reazione del consigliere il diniego di accesso ai dati relativi all’organico del personale del Forte e ai titoli di studio dei singoli dipendenti.
Tuona in Consiglio Valle. «Mi ha negato questo diritto. La presidente Badéry, adducendo generiche e arbitrarie motivazioni circa la sfera personale dei dipendenti ha detto ”no”». Per Ferrero «la presidente ha dimenticato che esiste una sentenza del Consiglio di Stato che attribuisce ai consiglieri regionali l’incondizionato diritto di accesso a quei dati che invece mi sono stati rifiutati». Per non farsi mancare nulla, ha rincarato la dose. «C’è qualcosa di poco chiaro anche nell’inquadramento del personale del Forte. Sono collocati nel settore commercio, godono di ‘superminini’, di ‘premi’ e anche di progressioni di carriere che non si capisce da cosa siano giustificati , anche perché fanno il medesimo lavoro di chi, per la Regione, lavora all’ufficio mostre. Servono chiarimenti anche su questo».
Ricorso al Tar
Il consigliere del Mouv’ ha messo tempi stretti per ottenere le risposte. «Ricordo alla presidente Badéry che fornire i dati a un consigliere non è un favore ma un dovere. Se non avrò quanto richiesto nel termine di 15 giorni ricorrerò al Tar e segnalerò il fatto alla Corte dei Conti, con tutto quanto ne potrà conseguire». Ha cercato di ammorbidire i toni il presidente della regione Antonio Fosson. «La presidente Badéry è subentrata nell’incarico in una situazione difficile. Ma mi impegno personalmente affinché i dati che ha richiesto le siano forniti in tempi rapidi e a lavorare per migliorare la gestione del Forte».
(a.c.)