20 novembre, si celebrano i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Oggi, il trentennale della Convenzione Onu per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza; alle 18.30 l'Arco d'Augusto si tingerà di blu
20 novembre: si celebrano i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Oggi, mercoledì 20 novembre, è la giornata nella quale si celebrano i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Aderendo all’iniziativa internazionale Go Blue, l’Arco d’Augusto si illuminerà di blu; una piccola cerimonia si terrà questa sera alle 18.30.
Questa mattina i bambini della scuola primaria Ettore Ramires di Aosta hanno simbolicamente partecipato ai lavori del Consiglio regionale, chiedendo ai Consiglieri di lavorare «per il diritto all’istruzione, al gioco e per la sicurezza sociale».
Il Garante dei minori
Il Garante dei Minori e Difensore civico regionale Enrico Formento Dojot ha sottolineato l’urgenza di affrontare il tema insidioso del bullismo, auspicando «una rete di attori coinvolti sul tema, ognuno con la propria peculiare competenza».
La settimana pedagogica all’Università
Per celebrare il 30º compleanno della Convenzione, l’università della Valle d’Aosta ha organizzato la Settimana Pedagogica, ovvero una serie di appuntamenti per parlare di diritti ma anche di educazione.
Gli appuntamenti
Dopo l’appuntamento di lunedì con ‘Nati per leggere’, oggi, mercoledì 20 novembre, alla sede dell’Università si terrà un serminario di studi pedagogici sul tema ‘Educazione e Diritti all’infanzia’.
Domani, giovedì 21, dalle 14:30 alle 18, nell’aula Sant’Anselmo, si svolgerà un’attività di tirocinio attivo per promuovere le competenze sociali e civiche degli studenti della scuola infanzia e della primaria. Alle 17:30, in Aula C1, verrà proposto invece un laboratorio di formazione dedicato agli insegnanti.
Venerdì 22, appuntamento serale (ore 21) alla Cittadella dei Giovani con l’incontro curato dagli studenti di Educazione professionale e infine, sabato 23 dalle 9 alle 13, alla Tour de l’Archet di Morgex, sarà presentato un laboratorio di pratiche artistiche, a cura della Fondazione Natalino Sapegno.
Il messaggio dell’assessora Certan
L’assessora ha colto l’occasione di celebrare l’anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per una riflessione sul tema della scuola.
«In occasione del 30° Anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, credo sia giusto aprire nel mondo della scuola una riflessione sui temi e sui principi fondamentali che hanno portato il 20 novembre 1989 alla stesura del testo della Convenzione che sancisce come tutte le bambine e tutti i bambini, come tutti gli adolescenti e le adolescenti devono poter contare sugli stessi diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.
Diritti di cui la scuola deve farsi portavoce. Diritti che i bambini possono respirare nelle nostre classi. La scuola non deve essere e non deve diventare terreno di scontro ideologico, tanto meno politico. La scuola deve insegnare il rispetto degli altri, il rispetto di tutti, anche del diverso.
La scuola deve essere inclusiva. E’ il mondo dei grandi che mette etichette e crea stereotipi. Non trasferiamoli in quello dei bambini e dei ragazzi. Lasciamo che siano essi ad esprimersi e a riconoscersi: uguali, al di là del colore della pelle e della latitudine del paese di nascita.
Uguali nel diritto e nella voglia di vivere una vita sana e felice.
Noi non possiamo che accompagnarli. In un periodo storico in cui crescono le contrapposizioni, credo sia importante evidenziare il ruolo determinante di una educazione plurale, radicata nel territorio, ma profondamente libera. Nel rispetto dei diritti umani vi è anche il rispetto delle proprie origini.
Noi terra di Autonomia sappiamo bene cosa vuol dire il coltivare le proprie origini e le proprie peculiarità. E la scuola valdostana ha dato un forte contributo al mantenimento di quel legame, forte e indissolubile, con la nostra lingua, con le nostre tradizioni e con il nostro passato.
La scuola ha il dovere di rispettare il passato e la lingua di tutti. Si chiama integrazione ed è espressione del rispetto per gli altri. Si chiama Cultura».