Saint-Pierre: il Consiglio comunale non si riunirà dopo lo scioglimento
L'assemblea era stata convocata per martedì 11 febbraio; a darne la notizia è il sindaco Paolo Lavy
Il Consiglio comunale di Saint-Pierre non si riunirà dopo lo scioglimento disposto giovedì 6 febbraio. Lo ha comunicato il sindaco Paolo Lavy, che aveva convocato l’assemblea per domani, martedì 11 febbraio.
Lo stesso Lavy, tuttavia, in un’intervista rilasciata a Gazzetta Matin in edicola da lunedì 10 febbraio, aveva ravvisato che «Il consiglio era convocato per rispetto degli altri comuni dell’Unité Grand Paradis. A questo punto, però, credo che sia inopportuno riunirci».
E così, nella mattinata di oggi, lunedì 10 febbraio, il sindaco ha revocato la convocazione.
Cosa succede in caso di commissariamento
Secondo la legge, il Consiglio comunale si sarebbe potuto riunire. Dopo la decisione presa dal Consiglio dei ministri, infatti, è necessario il decreto del Presidente della Repubblica pubblicato in Gazzetta Ufficiale per rendere operativo lo scioglimento e rimuovere dalla carica gli amministratori. Fino ad allora, ognuno rimane al proprio posto.
Dopo il decreto, il comune verrà commissariato per diciotto mesi.
Su Gazzetta Matin in edicola da lunedì 10 febbraio e in replica digitale al prezzo di 1,20 euro tre pagine dedicate allo scioglimento del comune con le reazioni della comunità di Saint-Pierre, interviste e approfondimenti.
(tho.pi.)