Rete Civica: «Il voto il 19 aprile altera a tavolino la competizione democratica»
Sarebbe un grave vulnus alla democrazia, scrivono in un comunicato stampa
Rete Civica: «Il voto il 19 aprile altera a tavolino la competizione democratica».
Sull’ipotesi elezioni regionali il 19 aprile interviene Rete Civica.
Il movimento, infatti, ritiene che indire la consultazione in quella data lederebbe il diritto degli elettori a una scelta ponderata «sulla base di una campagna elettorale ordinata».
No alla fretta, quindi, per RC. Nel comunicato non è indicata una possibile data alternativa.
Rete Civica ha scritto una lettera al presidente Renzo Testolin in cui evidenzia la propria preoccupazione.
«Un vulnus molto grave alla democrazia»
Scrive RC. «È di tutta evidenza, infatti, che restringere al minimo i tempi di organizzazione delle liste, dei programmi e della campagna elettorale costringerebbe i partiti, i movimenti e le aggregazioni politiche a sacrificare molte delle necessarie fasi preparatorie e la qualità dell’offerta politica».
Poi prosegue. «Si ridurrebbe così per i cittadini la possibilità di un voto consapevole. Sarebbe un vulnus molto grave alla democrazia; considerando che ci troviamo di fronte a uno scioglimento anticipato e traumatico del Consiglio».
La questione delle firme
In un comunicato stampa, RC va all’attacco, esprimendo preoccupazione per i movimenti non presenti in Consiglio che dovrebbero raccogliere le firme per poter partecipare alla tornata elettorale.
«Va considerato anche il fatto che esistono forze politiche, non presenti in Consiglio regionale, che dovrebbero, in pochissimi giorni, formare le liste e raccogliere le firme. Dovrebbero, inoltre impostare la campagna elettorale e attivare risorse e volontari per informare i cittadini delle proprie proposte politiche».
«Prevalga il buon senso»
Il movimento, che in consiglio è stato rappresentato da Alberto Bertin e Chiara Minelli, chiede più tempo.
In una nota, Rete Civica attacca duramente. «Consideriamo inoltre inaccettabile che, a partire da considerazioni puramente amministrative e burocratiche, si possa immaginare di comprimere l’offerta politica e alterare a tavolino la competizione democratica».
«Ci auguriamo che prevalga il buon senso» conclude Rete Civica.
(t.p.)