Misure anticrisi: per la fase due anche l’ipotesi di VdA Bond
Anche contributi a fondo perduto, tagli agli emolumenti ai consiglieri e potenziamento della sanità pubblica
Misure anticrisi. VdA Bond, contributi a fondo perduto, tagli agli emolumenti ai consiglieri e potenziamento della sanità pubblica: sono alcune delle proposte emerse nel corso del dibattito, in modalità telematica, sul disegno di legge che stanzia 25 milioni di euro per imprese e famiglie per fare fronte alle ricadute dell’emergenza legata al Covid-19.
VdA Bond
Così Stefano Aggravi (Lega VdA). «Dobbiamo lavorare a una legge per impedire che la Valle d’Aosta finisca in ginochhio. Tutti dobbiamo lavorare alla pari. Abbiamo davanti a noi la legge dei 120 milioni che dovranno servire a rifinzianare e perfezionare le misure adottate oggi ma dovranno esserci inteventi più strutturali per la ripresa». Cita l’ipotesi di mettere sul mercato VdA Bond e parla di «defiscalizzare e snellire».
Il monito
Arriva da Luciano Mossa (M5S) il monito. «Chi ci succederà capirà come gli infiniti giochi di Palazzo siano deleteri e quanto, invece, il gioco di squadra porti a risultati positivi».
Indennizzi a fondo perduto
Per Chiara Minelli (Rete civica) «quelle prese sono misure di mera sopravvivenza ma necessarie. La situazione è drammatica e quello che si sta facendo è troppo poco. La Regione deve intervenire con indennizzi a fondo perduto per le imprese. Non può bastare solo l’accesso al credito. Con circa 80 milione di euro si possono indennizzare tutte le piccole e le micro imprese valdostane. Riteniamo che già oggi bisogna dare un segnale concreto che la Regione andrà anche in questa direzione». Rilancia il taglio degli emolumenti e il dimezzamento dei fondi ai gruppi «azioni che porterebbero nella casse 1 milione di euro».
Per Roberto Luboz (Lega VdA) «senza solidarietà non ci può essere comunità» e si allinea al taglio degli emolumenti.
Ragionare sulla ripartenza
Così Patrizia Morelli (Av). «Si è cercata la sintesi andando oltre la dicotomia Consiglio-Giunta. Per il prossimo intervento legislativo auspico che i due organismi lo sappiano fare ancora meglio. La seconda commissione ha cercato di non lasciare indietro nessuno seppure con la coperta corta. I 25 milioni sono un risultato importante ma va implementato. I tempi dell’amministrazione ordinaria non si confà alle emergenze. A poco a poco bisogna ragionare su una ripartenza».
No ai contributi a pioggia
Daria Pulz (Adu). «La costante preoccupazione di Adu è che si evitino i contributi a pioggia. Urge uno sguardo al futuro. I contributi devono rimettere in piedi le attività produttive, avendo ben chiaro che il denaro non è più disponibile come una volta. Bisogna investire nella sanità che ha subito negli anni forti tagli». Dice stop alle privatizzazioni. Adu rinuncerà al 100% ai fondi dei gruppi e verserà contributi sul fondo povertà.
Task force per la sanità
Così Flavio Peinetti (Uv). «Per la sanità abbiamo derogato troppo poco. Paghiamo il fatto di avere seguito pedissequamente le leggi romane. Abbiamo trascurato gli aspetti clinici. Bisognerà ripensare pesantemente al modello sanitario. Chiede una task force per la riorganizzazione della sanità.
Tavolo di esperti
Giovanni Barocco (Gm). «Nella seconda fase dovremo confrontarci su misure più strutturali, certe azioni dovranno essere concertate con i Comuni». Rilancia l’idea di un tavolo di esperti di chiara fama per studiare il pacchetto di misure.
(danila chenal)