Uisp, Legambiente e Fiab chiedono la riapertura della pista ciclabile lungo Dora
Le tre associazioni hanno indirizzato alle autorità regionali alcuni suggerimenti per una mobilità urbana post emergenza Covid-19, chiedendo tra le altre cose, bonus mobilità per acquistare bici elettriche o servizi di bike sharing.
Uisp, Legambiente e Fiab Aosta à vélo chiedono la riapertura delle pista ciclabile lungo Dora.
Non solo. Le tre associazioni hanno scritto un documento con alcune proposte di mobilità sostenibile urbana intra e post emergenza Covid-19.
E lo hanno indirizzato al presidente della Regione Renzo Testolin, al sindaco di Aosta Fulvio Centoz, al presidente del Celva Franco Manes e al presidente dell’Unité Mont-Emilius Michel Martinet.
Uisp, Legambiente e Fiab: timore per le troppe auto
Secondo quanto scrivono Lorenzo Visconti (Fiab), Massimo Verduci (Uisp VdA) e Paolo Fedi (Legambiente), «in una prima fase della riprese delle attività potrebbero prospettarsi situazioni di timore per l’utilizzo del trasporto pubblico».
Fatto questo che favorirebbe il ricorso all’utilizzo dell’automobile privata.
Il suggerimento di Uisp, Legambiente e Fiab
«Come forma di trasporto alternativa all’automobile, le sottoscritte associazioni auspicano la realizzazione di percorsi per la mobilità di emergenza, con la creazione di corsie urbane ed extraurbane, utilizzabili da ciclisti e pedoni che permetteranno di assorbire le quote di mobilità che si perderanno dal trasporto pubblico».
Riapertura della pista ciclabile ma non solo
Sono sei le proposte delle tre associazioni, «nella speranza di dare un contributo costruttivo alla ripresa generale, in un momento difficile per l’intera comunità».
1) Il pieno ripristino dell’accessibilità della pista ciclo pedonale lungo Dora è motivata dal fatto «che essa rappresenta una infrastruttura fondamentale e imprescindibile per la mobilità ciclo-pedonale in tutta la cintura di Aosta».
2) incentivi economici per potenziare la mobilità attiva, come alternativa all’auto privata e complementare al trasporto pubblico; «per esempio un bonus mobilità per acquistare bici elettriche, per utilizzare servizi di bike sharing o rimborsi chilometrici per il bike2work».
3) realizzazione di nuove infrastrutture soft a basso costo e rapida attuazione per la mobilità pedonale e ciclabile, anche con convenzioni in deroga al Codice della Strada; «ad esempio percorsi pedonali e corsie ciclabili in sola segnaletica, doppio senso bici, strade comunicali e intercomunali a 30 km/h».
4) campagne informative regionali per stimolare stili di vita basati su forme di mobilità attiva e per tenersi in salute.
5) contenimenti della domanda e dei picchi di mobilità lavorative e commerciali, promuovando lo smart working, la differenziazione degli orari delle attività economiche e del terziario e i sistemi di consegna a domicilio.
6) pieno mantenimento delle misure di equilibrio della mobilità per rendere appetibili ed efficienti le modalità alternative all’auto ed evitare di spostarsi comunque e ovunque in macchina.
(re.aostanews.it)