Fase 2, la FISE VdA chiede di poter riprendere le attività
«Il nostro sport è a basso rischio contagio» dice la presidente della delegazione valdostana Giovanna Rabbia Piccolo
La FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) VdA chiede di poter riprendere le attività durante la Fase 2. In seguito al D.P.C.M. in vigore dal 4 al 17 maggio, possono riprendere gli allenamenti solo gli atleti riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle Federazioni. La FISE, però, chiede di poter ripartire prima. «Le nostre attività prevedono per natura il distanziamento sociale» scrive in una nota la Federazione.
La Fise VdA chiede di poter ripartire
Costi fissi, poche agevolazioni e attività estive in forse. Sono le principali preoccupazioni dei dieci circoli ippici valdostani. «Il problema rimane l’attività con i ragazzi che frequentano le scuole di equitazione, poiché i circoli e le Asd legate alla pratica equestre devono continuare a tenere aperte le strutture per la gestione dei cavalli destinati alla scuola che sono a completo carico delle stesse ma che in questo momento devono rimanere ancora chiuse». È quanto si legge nella nota diffusa.
La FISE ha riconosciuto ai circoli del territorio valdostano un bonus da 500 euro. La cifra è servita per coprire alcune spese di gestione.
«Le nostre attività prevedono per natura il distanziamento sociale»
«Le nostre attività (allenamenti o lezioni e passeggiate) prevedono per loro natura il distanziamento sociale. In passeggiata siamo distanti 6-7 metri, in campo idem. I ragazzi, poi, gestiscono autonomamente il cavallo e la preparazione, quindi non ci sarebbero rischi. Il nostro territorio ci permetterebbe di operare senza problemi rispetto alle misure di distanza e contenimento del Coronavirus. Adottare nei nostri centri misure per igienizzazione dopo ogni lezione non è difficile, potremmo operare senza rischi. Noi siamo pronti». Lo dicono all’unisono i gestori dei circoli valdostani.
Torgnon Endurance in forse
L’appuntamento principale dell’estate è il Torgnon Endurance, evento di respiro internazionale di salto ostacolo ed endurance che tra luglio e agosto richiama nella località valdostana centinaia di agonisti e appassionati. «Valuteremo dopo il 18 maggio, ma per ora tutto rimane confermato e il work in progress continua – dice Alba Del Dosso, referente di Torgnon Endurance -. Sarà necessario fare valutazioni importanti e capire come gestire l’ospitalità nelle strutture ricettive del territorio, che rimane la preoccupazione più grande. L’unica cosa che è saltata per scelta degli organizzatori è il raduno nazionale a Torgnon di “Cavallo-Natura” che era programmato per questa estate, ma gli organizzatori hanno annullato per tutti i raduni in programma. Per il resto noi rimaniamo positivi».
Giovanna Rabbia Piccolo: «Non chiediamo un liberi tutti»
Interviene anche la presidente della delegazione VdA, Giovanna Rabbia Piccolo. «Sono soddisfatta per il fatto che in parte oggi si possa ripartire – dice -. Ma rimane chiusa ancora l’attività per gli amatori e i ragazzi che frequentano la scuola equestre. Spero sia valutato il fatto che l’equitazione è una disciplina con il minimo rischio di contagio. Anche il CONI la valuta tra le discipline a minor rischio di contagio. Questa considerazione non deve far pensare che noi desideriamo un “liberi tutti”. Tutte le regole dovranno essere rispettate e siamo certi che i nostri addetti siano in grado di farlo perché consapevoli del pericolo che ancora rappresenta il Coronavirus».
Il centro di riabilitazione equestre
Anche l‘AVRES, il centro di riabilitazione equestre di Nus è pronto. «L’Assessore regionale alla Sanità, Mauro Baccega, sta per emanare delle norme per permettere l’apertura – precisa Giovanna Rabbia Piccolo -; anche in considerazione del fatto che dopo due mesi di clausura in casa i disabili avrebbero enorme beneficio nel poter almeno riprendere questa loro attività».
(re.aostanews.it)