Elezioni, Orlando (Pd): «La lotta alle mafie tra i nostri obiettivi principali»
POLITICA & ECONOMIA
di Danila Chenal  
il 16/09/2020

Elezioni, Orlando (Pd): «La lotta alle mafie tra i nostri obiettivi principali»

Il vicesegretario dem ad Aosta per sostenere i candidati di Progetto civico progressista

Elezioni, Orlando (Pd): «La lotta alle mafie tra i nostri obiettivi principali».

«Mi impegno qui, solennemente, con tutta la forza sul fatto che noi faremo della lotta alle mafie il principale obiettivo in tutto il paese. Lottare contro le mafie vuole anche dire ripristinare l’accezione corretta del termine sicurezza. Si è fatto passare l’idea che l’unica insidia alla nostra sicurezza fosse rappresentata da qualche persona che veniva dall’altra parte del mondo. Il principale pericolo sono le organizzazioni criminali e la mafia».

Lo ha sottolineato il vicesegretario nazionale del Partito democratico Andrea Orlando, intervenuto in serata in piazza Narbonne ad Aosta al comizio di chiusura della campagna elettorale di Progetto civico progressista, che riunisce Rete Civica, Partito democratico, Europa verde, Possibile, Area Democratica-Gauche Autonomiste, riferendosi al processo  in corso al Tribunale di Aosta su infiltrazioni di ‘ndrangheta nella regione e allo slogan della Lega salviniana «Libereremo la Valle d’Aosta».

A stigmatizzare gli applausi che hanno accolto un indagato per ‘ndrangheta (l’ex consigliere regionale Marco Sorbara) davanti al tribunale la segreteria dem regionale Sara Timpano e il candidato Fabio Protasoni, intervenuti prima di Orlando. Emblematica in tal senso la canzone di apertura della serata ‘Povero tempo nostro’.

Battere le destre

Ha proseguito Orlando, spronando «l’unica forza di sinistra progressista» così è stata definita nella presentazione:  «Dobbiamo battere la destra nazionalista, centralista e autoritaria, una destra che punta a fare crescere la paura perché su questa lucra, una destra che ritiene che l’economia venga prima dell’uomo. Se vincerete la Valle d’Aosta potrà continuare a essere un luogo dove convivono culture diverse e crescono persone libere».

Parlando dei fondi europei ha sottolineato: «Noi vogliamo che i 209 miliardi del Recovery Fund siano utilizzati per rimettere al centro la persona, per un nuovo modello di crescita sostenibile che lotti contro le diseguaglianze, promuova le tecnologie la sostenibilità».

Toccando il tema controverso con gli alleati di governo del M5S: «Non è che amiamo il Mes, ma riteniamo che serva a rafforzare la dimensione pubblica e universalistica della sanità, sistema sanitario che fu disegnato da Tina Anselmi e Aldo Agnesi».

Non è mancato un cenno all’autonomia:  «La vostra battaglia parla al Paese, qui si è costruito un modello al quale guarda il mondo: è l’autonomia» ha detto, sottintendendone la difesa.

Il programma

Pcp crede nella quota di genere, nelle energie rinnovabili e pulite, nella mobilità dolce (ciclovia Baltea), in una ferrovia elettrificata, nell’innovazione e nella digitalizzazione, in una sanità per tutti. Crede in un nuovo sistema elettorale che dia stabilità, nella solidarietà e nella scuola. Questi e altri temi sono stati affrontati nella festa di chiusura. Pcp guarda a chi desidera una Valle d’Aosta ancora più bella, più sostenibile, più all’avanguardia.

Ribadisce la lotta alle discariche di rifiuti speciali e al consumo di suolo pubblico. Il programma si articola in sessantaquattro punti, con tre premesse e sette aree tematiche. Si tratta di istituzioni, economia e lavoro, salute e welfare, ambiente, clima, mobilità, educazione e cultura, democrazia, partecipazione, legalità, investimenti.

Un programma al quale hanno contribuito 100 persone «che non si esaurirà con il voto ma proseguirà negli anni» hanno sottolineato.

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