Dolore e devastazione: la Valle ricorda i 20 anni dall’alluvione
Oggi pomeriggio, mercoledì 14 ottobre, la cerimonia commemorativa e l'inaugurazione di una mostra fotografica
Dolore e devastazione: la Valle ricorda i 20 anni dall’alluvione.
Vent’anni fa l’alluvione che mise in ginocchio la Valle d’Aosta.
Venti persone persero la vita, diciassette per la furia di acqua, fango e detriti, le altre tre mentre erano impegnate nelle operazioni post alluvione.
Il comune di Pollein pagò il prezzo più alto; il fango e i detriti fuoriusciti dal Comboé distrussero intere frazioni, portandosi via la vita di sette persone.
Prezzo altissimo anche a Fénis, sei vittime e scene di distruzione anche a Donnas, Brissogne, Nus e Gressoney.
La cerimonia commemorativa
Oggi, mercoledì 14 ottobre, alle ore 15, nel salone Viglino di palazzo regionale – con diretta streaming sul canale You Tube dell’amministrazione regionale si terrà la cerimonia commemorativa.
Sono previsti gli interventi del presidente della Regione Renzo Testolin, dell’assessore all’Ambiente, Risorse Naturali e Corpo forestale, Albert Chatrian, e del presidente del Consiglio permanente degli Enti locali, Franco Manes.
A seguire, Raffaele Rocco, Coordinatore del Dipartimento programmazione, risorse idriche e territorio, e Pio Porretta, Capo della Protezione civile, illustreranno i cambiamenti avvenuti nel corso degli ultimi 20 anni nella gestione del rischio idrogeologico, mentre Elisabetta Dall’O’, Ricercatrice antropologa dell’Università di Torino, presenterà i risultati del suo lavoro sugli impatti dell’alluvione del 2000 sulle comunità locali.
20 anni dall’alluvione: mostra fotografica
Attraverso una serie di pannelli posti sotto il porticato del palazzo regionale saranno ricordati quei tragici giorni attraverso le immagini dei luoghi che furono colpiti e distrutti dalle acque.
Alle immagini saranno affiancate quelle della ricostruzione.
La mostra fotografica ’20 anni dall’alluvione in Valle d’Aosta – La memoria, i futuri scenari e una nuova cultura del rischio’ illustra il percorso di evoluzione nella gestione del rischio con foto e testi che approfondiscono i diversi temi dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze sui dissesti idrogeologici quali valanghe, ghiacciai, torrenti.
Le vittime
L’alluvione costò la vita a Maria Olinda Chapellu, Carlo ed Elis Perron, Maria Gloria Parravano, Anna Perraillon, Alessandro Bortone, Carmine Trapani, Ugo e Gilles Coquillard, Grazia Boasso, Fortunato Cerlogne, Ilva Fiou, Angela Catania, Manuel Catalano, Lino Gard, Ferruccio Morandi, Gianfranco Bosoni, Assan Zitouwi, Ernesto Manservigi e Vilma Favre.
Danni per 830 milioni
L’entità totale dei danni materiali arrecati al territorio valdostano e alle infrastrutture è stata calcolata in circa 830 milioni di euro.
Di questi, 180 milioni riguardano i danni ai privati, e quasi 100 gravano sul settore dell’agricoltura.
A distanza di un anno dall’alluvione, i Comuni e la Regione avevano realizzato interventi per 68 milioni di euro per il ripristino urgente di strade, servizi e per una prima protezione dei centri abitati.
Alla fine del primo anno erano in corso di realizzazione circa 300 interventi per circa 120 milioni di euro.
La ricostruzione
Quel giorno furono migliaia le persone che si rimboccarono le maniche per aiutare gli altri meno fortunati e riparare ai danni.
Ma bisogna anche ricordare come il sistema pubblico seppe guidare e indirizzare gli sforzi verso una rapida ricostruzione in modo efficiente ed efficace.
Il programma straordinario messo a punto per la ricostruzione comprende interventi per un costo di 489 milioni di euro, quasi del tutto coperti da 275 milioni di fondi regionali e 181 fondi statali.
Le finalità generali del programma riguardavano la riparazione dei danni, la rimozione del pericolo e la prevenzione del rischio, in particolare:
• realizzazione degli interventi necessari al ripristino delle opere pubbliche e degli edifici pubblici o di uso pubblico danneggiati
• pulizia e manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi d’acqua al fine di ripristinarne l’assetto idraulico
• stabilizzazione dei versanti.
3 livelli di priorità
Priorità 1: 222 milioni di euro
Priorità 2: 125 milioni di euro
Priorità 3: 109 milioni di euro
Dopo 5 anni lo stato di realizzazione del piano, tra interventi realizzati o in corso di realizzazione, era pari al 69% circa, e gli interventi ultimati rappresentavano circa il 45%.
Dopo 10 anni gli interventi ultimati erano pari al 98%.
Nel corso degli anni il programma straordinario ha dato origine a una serie di interventi di protezione di particolare complessità che sono a mano a mano confluiti negli altri programmi regionali di difesa dai rischi idrogeologici.
(re.aostanews)