Corte dei conti, processo d’Appello Casinò: la Procura chiede condanne per 140 milioni
Il pg ha chiesto il riconoscimento del dolo e, in subordine, della colpa grave in capo alle 21 persone a giudizio
Corte dei conti, processo d’Appello Casinò: la Procura chiede condanne per 140 milioni.
E’ durato più di 4 ore il processo di secondo grado, celebrato oggi – mercoledì 14 ottobre – davanti alla Terza sezione centrale della corte d’Appello, relativo ai 140 milioni di euro di finanziamenti erogati dalla Regione a favore della Casinò de la Vallée spa; i giudici romani hanno trattenuto la decisione, che è attesa per le prossime settimane (se non mesi).
La Procura generale ha chiesto la condanna di tutti i 21 soggetti a giudizio al risarcimento in totale di 140 milioni di euro e il riconoscimento dell’elemento soggettivo del dolo (o in subordine della colpa grave).
In aula hanno poi preso la parola gli avvocati che hanno esposto le tesi difensive. Prima della conclusione dell’udienza, poi, hanno trovato spazio anche le repliche del pg e, infine, le controrepliche dei difensori.
In primo grado, a seguito dell’inchiesta della Finanza coordinata dall’allora procuratore regionale Roberto Rizzi, la Corte dei conti aveva condannato solo 18 politici (ed ex) a risarcire 30 milioni di euro, pari a metà dell’aumento di capitale concesso dal Consiglio Valle nel 2014 (gli altri 30 milioni sono stati considerati a parziale rimborso di un finanziamento precedente).
I giudici aostani avevano però escluso i tre mutui concessi tramite Finaosta nel 2012 (50 milioni di euro), 2013 (10 milioni) e 2015 (20 milioni) ritenendo che non vi fosse prova del fatto che la società non fosse in grado di restituire i finanziamenti ricevuti sotto forma di mutui accesi. Non solo: in primo grado era stato riconosciuto l’elemento soggettivo della colpa.
I condannati ad Aosta sono: Augusto Rollandin, Mauro Baccega ed Ego Perron (4.5 milioni di euro), Aurelio Marguerettaz e Marco Viérin (3 milioni), David Follien, Giuseppe Isabellon, Leonardo La Torre, André Lanièce, Marilena Peaquin, Luca Bianchi, Stefano Borrello, Joel Farcoz, Antonio Fosson, Claudio Restano, Emily Rini, Renzo Testolin e Pierluigi Marquis (tutti a 807 mila euro). I giudici di Aosta avevano invece assolto il senatore Albert Lanièce, gli ex consiglieri Raimondo Donzel ed Ennio Pastoret e il dirigente regionale Peter Bieler.
(f.d.)