Fiducia a Conte, Azione: «L’autonomia non merita di essere barattata»
L'unica via di uscita dall’attuale situazione è la nascita di una maggioranza “Ursula” composta dalle forze che appoggiano in Europa la Commissione Von der Layen
Fiducia a Conte, Azione: «L’autonomia non merita di essere barattata». A puntare il dito contro Albert Lanièce ed Elisa Tripodi è Marco Curigehtti, coordinatore regionale di Azione. «Un doppio “si” che pone i valdostani davanti al fatto che, da un lato, l’aver ceduto alle sirene grilline nel 2018 è stato un tragico errore e che, dall’altro, la “difesa dell’Autonomia” si può esercitare anche attraverso l’indecorosa ricerca di vantaggi last-minute» scrive in una nota Curighetti.
Prosegue: «Il voto favorevole dato dai nostri rappresentanti alla Camera e al Senato per un possibile “Conte-ter” rilancia quindi, secondo noi, un Governo oggettivamente debole nell’esercizio anche delle elementari capacità gestionali e amministrative, come dimostrano le troppe difficoltà emerse nella gestione dell’emergenza Covid 19 o nell’imbarazzante ritardo e sommarietà del Recovery Plan»
Baratto
Ancora all’attacco. «Il valore della nostra storia e delle nostre montagne merita più rispetto, quello che si ottiene solo esercitando con coerenza un lavoro continuo di tessitura di rapporti positivi e costruttivi e non condizionandone il riconoscimento tramite una “fiducia” barattata con un Presidente del Consiglio che ha dato ampia dimostrazione di non meritarla. Da parte nostra, ribadiamo, quindi, come l’unica via di uscita dall’attuale situazione sia la nascita di una maggioranza “Ursula” composta dalle forze che appoggiano in Europa la Commissione Von der Layen.
Una soluzione rilanciata in una nota congiunta da Carlo Calenda e Benedetto della Vedova, a riprova della volontà e dell’impegno profuso congiuntamente da Azione e +Europa per dare sempre più voce a quella componente liberal democratica del Paese, che appare più che mai l’unico argine atto a contrastare la deriva populista e sovranista che sta portando l’Italia e la Valle d’Aosta verso un inesorabile declino».
(re.aostanews.it)